L'amico Giovanni Covino (SEFT) mi ha fatto avere questo testo intitolato "La Chiesa, sposa di Cristo. Dalle «Catechesi» di san Cirillo di Gerusalemme, vescovo":
"Chiesa «cattolica»: questo è infatti il nome proprio di questa santa madre di tutti noi, la quale è veramente anche la sposa del Signore nostro Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio. Sta scritto infatti: «Cristo ha amato la Chiesa, e ha dato se stesso per lei» (Ef 5, 25), e tutto quel che segue. Essa porta in sé la figura e l'immagine della Gerusalemme di lassù, che è libera e madre di tutti noi (cfr. Gal 4, 26). Essa prima era stata infeconda, ma ora è genitrice di numerosa prole.
Dio aveva ripudiato la precedente, mentre nella seconda, vale a dire in quella cattolica, pose anzitutto gli apostoli, come afferma Paolo, in secondo luogo i profeti, in terzo luogo i dottori, poi le autorità, infine i doni delle guarigioni, gli aiuti, i governi, i generi di linguaggi (cfr. 1 Cor 12, 28), e ogni specie di virtù: sapienza e intelletto, temperanza e giustizia, misericordia e benevolenza e infine pazienza invincibile di fronte alle persecuzioni. Questa Chiesa per mezzo delle armi della giustizia a destra e a sinistra, nella gloria e nel disonore, nelle persecuzioni e nelle prove, incoronò i santi martiri di corone intrecciate con i diversi e molteplici fiori della salvezza. Ora invece, in tempi di pace, per grazia di Dio riceve i dovuti onori dai re e da uomini d'altissimo rango, e infine da ogni classe e ceto di uomini. E mentre i re delle genti, sparse nei vari luoghi, hanno dei limiti nel loro potere, la santa Chiesa cattolica è la sola che per tutto l'orbe gode di un potere senza limiti. Dio infatti, come sta scritto, pose la pace come suo confine (cfr. Sal 147, 14).
Rimanendo dentro questa santa Chiesa cattolica e formati dai suoi precetti e dalle sue leggi di salvezza, noi possederemo il regno dei cieli, con l'eredità della vita eterna, per ottenere la quale dal Signore siamo disposti a sopportare ogni cosa. La nostra meta infatti non è una cosa da poco, perché noi tendiamo alla vita eterna. Per questo nella professione di fede ci vene insegnato a credere, oltre che «nella risurrezione della carne» cioè dei morti, anche «nella vita eterna», che deve essere la meta di tutti gli sforzi del cristiano.
Perciò la vita, nella sua stessa realtà e verità, è il Padre che come una fonte versa sopra tutti noi i suoi doni celesti. E' la sua bontà infinita che comunica anche a noi uomini i beni divini della vita eterna.".
La Chiesa è la sposa di Cristo.
La Chiesa è anche il Nuovo Israele e Cristo è il nuovo re Davide.
Ora, nelle prime parole, che sono state prese dalla Lettera di San Paolo Apostolo agli Efesini (capitolo 5, versetto 25) e dalla Lettera di San Paolo Apostolo ai Galati (capitolo 4, versetto 26) si dice:
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Sta scritto infatti: "Cristo ha amato la Chiesa, e ha dato se stesso per lei" (Ef 5, 25), e tutto quel che segue. Essa porta in sé la figura e l'immagine della Gerusalemme di lassù, che è libera e madre di tutti noi (cfr. Gal 4, 26). Essa prima era stata infeconda, ma ora è genitrice di numerosa prole.".
Ora, San Paolo non volle istigare all'antisemitismo (anche perché lui stesso era un ebreo e si considerava tale e in alcune sue lettere scrisse che anche Israele avrebbe trovato la salvezza) ma volle fare capire che la Chiesa è a tutti gli effetti il Nuovo Israele, il compimento della Legge.
In fondo, la missione dell'Antico Israele era quello di essere la culla del Messia (Christos, in greco) e di fare conoscere Dio all'umanità.
La Chiesa rappresenta, quindi, il compimento di quella grande opera che Dio incominciò con Abramo.
La Chiesa è, quindi, il corpo mistico di Cristo.
Certo, essa è fatta uomini. Come tali essi sbagliano.
Basti pensare alle divisioni tra cristiani o a chi usò il nome di Cristo e della sua Santa Chiesa per fare opere indegne.
Questo male, però, non fermò l'opera salvifica della Chiesa, corpo mistico e sposa di Cristo.
Cordiali saluti.
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