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venerdì 24 agosto 2012

Dal sito di "Panorama", Catania: ecco come abbiamo salvato il Comune

Cari amici ed amiche.

L'amico Vittorio Leo ha messo su Facebook questo articolo di "Panorama" che è intitolato "Catania: ecco come abbiamo salvato il Comune":



"Era il comune più dissestato d’Italia, adesso rischia di essere un esempio di risanamento. A Catania, l’Enrico Bondi della città, ha il volto di Raffaele Stancanelli. Ma è senatore o sindaco? Lui ha scelto di fare il sindaco rinunciando, quando è stato costretto a scegliere, allo scranno del Senato per completare quella che definisce "la sua opera".

E pensare che sindaco lo divenne soltanto perché il ras locale del Pdl, Pino Firrarello, la sera prima dell’ufficializzazione delle candidature paracadutò il genero Giuseppe Castiglione (già dato per candidato a Catania) alla provincia.

Del resto chi avrebbe accettato di fare il sindaco dopo la gestione dissennata di Umberto Scapagnini? 500 milioni di debiti e altrettanti di mutui spalmati negli ultimi vent’anni. Cifra tonda: un miliardo di euro. Di debiti.

L’Enel aveva perfino staccato la spina (e non a parole), l’immondizia al comune arrivava fino al primo piano, gli stipendi ai dipendenti non venivano più pagati, mancavano pure le bare per seppellire i morti e il municipio era già dato per fallito se non fosse arrivato quell’assegno da 140 milioni dell’allora premier Silvio Berlusconi. Catania divenne il comune più odiato d’Italia e Stancanelli, il sindaco miracolato. Ma gli altri debiti, chi li paga? Gli altri, che sarebbero quasi trecento milioni ha provato a ripianarli senza aiuti e con tante forbici, al punto che da quando c’è lui al comune i dipendenti dicono: “Si fa la fame”.

Basti partire dallo scorso Ferragosto. Per risparmiare il sindaco ha disposto la chiusura degli uffici eccetto quelli indispensabili. Chiamatele ferie forzate, ma il risparmio è garantito. Così come non ha esitato un attimo a eliminare tutte le auto blu per gli assessori e conservare soltanto due di rappresentanza e una per ogni direzione del comune. Gli ex autisti li ha dirottati a guidare gli auto compattatori (“sa ci servivano”). Peccato che in Italia, idee della Fornero a parte, non è che si cambi mansione facilmente. Ebbene, i circa 20 autisti per evitare lo spostamento di compito fanno recapitare al comune dei certificati medici in cui si dichiara l’impossibilità a svolgere il nuovo lavoro. Per tutta risposta Stancanelli ordina altrettante visite mediche. Sapete come è finita? “La sera dopo erano tutti in servizio”, ricorda senza piaggeria il sindaco.

Si dirà che è facile usare il pugno duro con i dipendenti. E invece l’ex aennnino non esita a tagliare anche il numero dei dirigenti da 50 a 21. Ma meglio ha fatto con le consulenze scese da 70 a 3. A farne le spese è stato perfino il capo del personale Carmelo Reale cacciato da Stancanelli e insieme a lui anche un certo metodo di valutazione. «Prima del suo arrivo i dirigenti si premiavano e fissavano gli obiettivi da raggiungere», confessa un uomo del comune. Come dire, stabilisco l’obiettivo e mi premio.

Così il Bondi catanese, prima istituisce un nucleo di valutazione, poi dimezza i premi ai dirigenti, sempre per far fronte alla crisi di liquidità. I procedimenti disciplinari triplicano con una media di dieci licenziamenti l’anno. Stretta perfino sui buoni pasto ai dipendenti. Possibile? Sì, se riorganizza il lavoro in sinergia con i sindacati. Un buono pasto alla settimana invece di due e un solo rientro pomeridiano. Un risparmio da un milione di euro. E pazienza se al comune c’era chi aveva voglia di viaggiare. Stancanelli ricorda ancora che l’urbanista Pierluigi Cervellati per fare il piano regolatore del comune non esitava ad andare in Oceania e accreditare le spese al comune. Adesso a Catania non si viaggia più ad eccezione del sindaco e se proprio si vuole ricoprire un posto d’onore, come la guida di una società partecipata, lo si fa gratuitamente.

L’esempio vistoso è quello della Amt, l’azienda dei trasporti pubblici che costava solo tra presidente e componenti del cda 300 mila euro l’anno e che aveva un deficit da 157 milioni di euro. E se al sud il problema è il traffico, Stancanelli per far fronte alla carenza di organico riqualifica il personale comunale e lo spedisce nelle strade.

E volete che non cercasse di ridurre il personale? Quattro anni fa i dipendenti del comune erano 4424. Oggi sono scesi a 3373.

1051 dipendenti in meno e tutto senza licenziare. Ma come avrà fatto? “Semplice, ogni volta che un dipendente raggiunge l’età pensionabile si procede senza rimpiazzarlo togliendo, ben prima che la legge lo imponesse, la possibilità di rimanere in servizio per ulteriori due anni”. Del resto come dimenticare quei dipendenti che preferivano non andare in ferie e preferivano accumularle?

“C’erano dipendenti che avevano più di 600 giorni di ferie”, ricorda Stancanelli. E se non bastasse non esita a circondarsi perfino di collaboratori vicini alla sinistra. Prima la stilista Marella Ferrera, amica dell’ex sindaco Bianco o il sociologo Carlo Pennisi («un comunista») colui che non ci ha pensato più di tanto a smobilitare gli occupanti della periferia di Catania, Librino, un complesso residenziale progettato negli anno ’90 da Kenzo Tange e diventato in seguito il dormitorio dei senza tetto.

“Abbiamo abbattuto e cercato nuove case a coloro che sono stati mandati via”. E cosa s’inventa infine? Un protocollo d’intesa con le Agenzie delle Entrate. Aumentano del 500 per cento gli accertamenti tributari e il tasso di elusione scende dal sessanta al trenta per cento. Sarà il suo attivismo o lo spauracchio da sindaco tagliatore di teste? Chi può dirlo. In televisione appare poco anche se a Catania lo definiscono “una persona seria”, rivela il sindaco compiaciuto. Il tempo lo passa nel suo ufficio ed è risucto perfino a conservare una maggioranza che alla regione è esplosa: “Governo insieme al Pdl, Mpa, Pid e Udc “Governare Catania è difficile, durissima, una fatica. Ma chiederò di continuare”. E’ la spending review. Alla catanese."
.

Ringrazio Vittorio (un altra persona che stimo e che ritengo vada valorizzata) che messo l'articolo su Facebook.
Quello che ha fatto Catania è in sé "straordinario e normale".
Uso questo ossimoro per descrivere l'operato del Sindaco del capoluogo etneo Raffaele Stancanelli.
Quello che lui ha fatto è stato straordinario perché ha risollevato un Comune che nel 2008 era dato per morto.
A tempo stesso, questa cosa è stata anche normale.
Infatti, Stancanelli non ha fatto altro che fare quello che dovrebbe fare qualsiasi sindaco assennato.
In primo luogo, egli si è circondato di collaboratori competenti, anche al di fuori della propria area politica.
Quindi, il Sindaco di Catania ha scelto i suoi collaboratori in base al merito e alle competenze.
Inoltre, egli ha tagliato le spese folli, come i viaggi che venivano accreditati al Comune ed eliminato le auto blu.
Inoltre, egli ha riqualificato il personale in eccesso facendolo lavorare veramente.
Quello che Stancanelli ha fatto mi sembra più che normale.
Anormale è l'operato di altri sindaci, anche qui del nord.
L'esempio è proprio il mio Comune, Roncoferraro, in Provincia di Mantova.
Ad esempio, l'anno scorso, la Giunta del Sindaco Candido Roveda aveva speso circa 6.000 Euro per una torta gigante per i festeggiamenti del 150° anno dell'Unità d'Italia.
Ora, io non voglio sembrare anti-patriottico ma ritengo che 6.000 Euro per una torta siano soldi spesi male.
Io, non avrei speso 6.000 Euro per la mega-torta ma li avrei spesi per fare mettere qualche valvola di non ritorno alle fogne, così da impedire che ci siano gli allagamenti in Paese, quando ci sono dei forti temporali.
Inoltre, il Comune di Roncoferraro si dice virtuoso.
Allora, perché non abbassa le tasse?
Posso dire altro.
Per esempio, io taglierei certe spese assistenzialistiche che vengono date a destra e a manca.
Da Stancanelli e soci avremmo molto da imparare.
Cordiali saluti.




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