Cari amici ed amiche.
Nella Provincia di Milano ci sono tesori di fede e di arte.
Uno di questi è la Basilica di San Martino che si trova a Magenta.
Questa chiesa è un gioiello di arte e di fede.
Essa fu voluta da don Cesare Tragella, il sacerdote che fu prevosto di Magenta dal 1885 al 1910.
Don Tragella ebbe l'esigenza di realizzare una nuova chiesa per due ragioni.
La prima fu l'aumento demografico dei magentini.
La seconda fu la volontà di costruire un degno luogo di culto sul luogo che nel 1859 vide la Battaglia di Magenta, una battaglia che fu combattuta tra i 47.517 franco-piemontesi ed i 55.792 austriaci.
Questi ultimi governavano il Regno Lombardo-Veneto e vennero sconfitti dai franco-piemontesi.
I lavori furono affidati all'architetto Parrocchetti.
Lo stile scelto fu quello neo-rinascimentale.
La chiesa venne consacrata nel 1903 dal Cardinale Ferrari ma non vennero traslate in essa le ossa dei caduti nella battaglia di Magenta.
La pianta della chiesa è a croce latina e a tre navate e all'incrocio tra la navata principale ed il transetto sorge la cupola, quasi seguendo il modello di grandi chiese rinascimentali, come la Basilica di Sant'Andrea a Mantova.
Magnifico è l'altare maggiore.
Esso è ricco di marmi e di bronzi cesellati.
Le opere significative dell'altare maggiore sono un'"Ultima Cena", simile a quella di Leonardo da Vinci, una raffigurazione di Papa Leone XIII che indica la Sacra Famiglia e delle raffigurazioni del Vecchio e del Nuovo Testamento, raffigurazioni che mostrano il Sacrificio di Isacco, le offerte di Melchisedec ed il Mistico Agnello Sacrificale.
Anche il rosone è molto bello.
Esso raffigura San Martino (il santo a cui la chiesa è intitolata) che incontra direttamente Dio e che è accompagnato dagli angeli.
Ai suoi piedi vi è il diavolo sconfitto.
Di fianco alla porta centrale vi sono le due statue che raffigurano San Pietro e San Paolo.
Esse stanno a significare che la chiesa ha il rango di Basilica Romana, rango che fu riconosciuto da Papa Pio XII nel 1947.
Quella di Magenta non è solo una bella chiesa ma è anche il segno di una profonda devozione del popolo magentino (di cui è figlia Santa Gianna Beretta Molla) e del suo senso dei valori più profondi, come l'amore per la propria terra.
Spero di tornare a Magenta.
Ci ero già andato in passato ma non ho avuto occasione di visitare questa chiesa.
Magari, potrei cogliere anche di avere un faccia a faccia con l'amica Irene Bertoglio, una delle persone con cui mi piace dialogare, che è una "magentina doc".
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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