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lunedì 27 agosto 2012

Stati Uniti: secolarizzazione e ostilità alla religione crescono assieme

Cari amici ed amiche.

Leggete questo articolo dell'"Unione dei Cristiani Cattolici Razionali":




"Un recente sondaggio mondiale realizzato da “Gallup International” ha mostrato come a livello complessivo, il 59% degli abitanti del mondo si ritiene una “persona religiosa”, il 23% si considera “non religioso” (che non vuol dire “non credente”), mentre il 13% pensa di essere un “ateo convinto”. Questi ultimi abbondano in particolare in Cina (47%), Repubblica Ceca (30%) e Giappone (31%).



Rispetto al 2005 vi è stato un aumento globale del 3% di persone che si dichiarano atee e un calo del 9% di coloro che si definiscono “religiose”. L’UAAR -l’associazione di atei fondamentalisti- ha ovviamente ancora una volta ingannato i suoi lettori affermando che «rispetto al 2005, l’indagine ha evidenziato un aumento globale del 9% di persone che non hanno problemi a dichiararsi atee», mentre i risultati (a pagina 5 di 25) dell’indagine affermano una cosa diversa: «A livello globale, coloro che dichiarano di essere religiosi, scendono del 9%, mentre l’ateismo aumenta del 3% [...]. La maggior parte di questo spostamento non è dovuto alla deriva della loro fede, ma dalla volontà di essere “non religiosi”, pur rimanendo all’interno di una fede. Vi è tuttavia un aumento del 3% nel ateismo». Dichiararsi “non religioso”, dunque, è differente dal dichiararsi “ateo”, tant’è che la tabella 8 (pag. 19 di 25) mostra come il 16% di coloro che si dichiara “cattolico” si ritiene anche “non religioso”.





Classiche mistificazioni uaarine a parte, si nota un aumento di religiosità in Romania (4%), Macedonia (5%), Moldavia (5%), Serbia (5%), Italia (1%), Finlandia (2%) e Olanda (1%), mentre si registra un calo particolare in Argentina (-8%), Ecuador (-15%), Sud Africa (-19%), Irlanda (-22%), Vietnam (-23%) e Stati Uniti (-13%). L’ateismo cresce significativamente in Francia (+15%), in Repubblica Ceca (+10%) e Irlanda (+7%), mentre cala in Bosnia (-5%), in Bulgaria (-2%) e anche in Spagna (-1%).



Rispetto all’età, i minori di 30 anni sono maggiormente credenti (66%), si tende a sentirsi meno religiosi dai 30 ai 65 anni (59-53%), per ritrovare la fede successivamente (77%). Ci sono solo il 12% di atei sotto i 30 anni, il 14% nella fascia 30-65 anni e poi un calo all’8% dopo. Rispetto al grado d’istruzione, il 52% dei laureati si ritiene una persona religiosa, il 24% è non religioso e il 19% è ateo.



Gli USA, come abbiamo visto, sono uno dei Paesi che ha risentito maggiormente della secolarizzazione in questi ultimi anni (anche se uno stesso sondaggio “Gallup” aveva rilevato nel 2011 che il 92% degli americani crede in Dio). Significativo che contemporaneamente sia uscita una relazione che esamina i casi giudiziari degli ultimi anni, trovando che l’ostilità nei confronti della religione è cresciuta a livelli senza precedenti negli Stati Uniti, proprio in questi ultimi 10 anni. Si parla di un “problema molto reale”. In Francia accade lo stesso, l’ateismo è cresciuto del 15% negli ultimi anni e la Gendarmeria francese ha mostrato come ogni due giorni ormai vi sia un atto di vandalismo verso una Chiesa o un luogo cristiano. Inutile proseguire citando in muerosi atti di discriminazione presenti negli altri Stati “fortemente atei”, come la Cina o la Corea del Nord.



La correlazione tra l’aumento secolarizzazione/violenza contro religiosi non è scientificamente provata (non potrebbe esserlo), ma tuttavia è osservabile una crescita simultanea e parallela, come abbiamo mostrato, molto probabilmente non casuale
.".




Ora, vorrei dire due parole.
In Occidente, la religiosità sta calando per tanti fattori che sono figli del relativismo.
Questa situazione ha una radice che parte dalle fondamenta, ossia l'istruzione.
Questa secolarizzazione inizia dall'istruzione.
Basti pensare al fatto che si tolgano i crocifissi dalle scuole o che non si facciano più cantare le canzoni di Natale, per "non offendere chi non è cristiano".
Qui vi è la radice di questa secolarizzazione.
Poi, anche i mass media ed il mondo politico ci mettono del loro.
Però, la secolarizzazione parte dalla cultura.
Basti leggere qualche libro di testo di storia che parla, ad esempio, dell'Inquisizione come se fosse stata la peggiore associazione criminale, quando sappiamo tutti che ci furono cose ben peggiori, come il nazismo ed il comunismo che fecero molti più morti dell'Inquisizione.
Intendiamoci, con ciò non voglio difendere l'Inquisizione ma voglio solo fare capire ci furono crimini ben peggiori che furono fatti da altri e che la storia dell'Inquisizione viene usata da certi "intellettuali" per attaccare la Chiesa.
Inoltre, anche i mass media ci mettono del loro.
Basti pensare alla storia dei preti pedofili.
I preti pedofili (che vanno condannati in modo esemplare) non sono la maggioranza dei sacerdoti.
Eppure, i mass media mettono in risalto la storia dei preti pedofili (come se essi fossero la maggioranza) ma spesso e volentieri tacciono riguardo ad altre situazioni, come quelle delle bambine che vengono date in sposa a quarantenni in certe famiglie musulmane.
Anche questa è pedofilia.
Inoltre, va segnalata anche un'altra cosa importante.
Con l'aumento della secolarizzazione, aumenta anche l'antisemitismo, l'odio verso gli ebrei.
Si sa, l'ebreo è legato alla religione (ed ha pienamente ragione) e, forse, proprio perché è legato alla religione viene attaccato.
Anche questo è un dato che fa riflettere.
Guarda caso, i Paesi come la Svezia (che sono molto secolarizzati) hanno visto crescere l'antisemitismo.
Colpisce molto quello che sta accadendo in Argentina, in Uruguay e negli altri Paesi sudamericani in cui ci sono governi di sinistra che puntano a eradicare la famiglia.
Qui c'è stato un crollo della religiosità e penso che ciò sia dovuto ad una certa propaganda di governo che per esempio, presenta come "diritto" l'aborto.
Non è un periodo facile.
Lo so anche per esperienza personale.
Cordiali saluti. 



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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".