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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 28 agosto 2012

Dal sito "Zona di Frontiera", Cavaliere no!

Cari amici ed amiche.

Sul sito "Zona di Frontiera", l'amica Angela Piscitelli ha messo questo articolo intitolato "Cavaliere no!":


"Tor­rida, infu­riata e pazza estate: non sapremo mai se gli alber­ghi furono vuoti o pieni, mezzi vuoti, mezzi pieni, pieni a tre quarti, se fu ara­go­sta o rava­nello, mare blu, goletta verde o liquame giallo.

I bene­me­riti meteo­ro­logi, pre­oc­cu­pati dell’incultura di massa, più che delle pre­vi­sioni del tempo, hanno ben pen­sato di darci lezioni di mito­lo­gia, let­te­ra­tura e teo­lo­gia. Così i nostri gior­na­loni, un po’ a corto di bufale e gos­sip arco­riano si sono curati l’horror vacui imbot­ten­doci di Caron Demo­nio con gli occhi di brace, dell’angelo cascato all’Inferno foriero di luce, della donna ange­li­cata ed altre lec­cor­nie culturali.

Qual­cuno spe­rava che evo­cando crea­ture del mistero acca­desse qual­cosa di straor­di­na­rio, ches­soio, la deser­ti­fi­ca­zione di Mon­te­ci­to­rio e di ogni forma di vita par­ti­to­cra­tica, un riscal­da­mento glo­bale di Casini con bru­cia­tura defi­ni­tiva delle soprac­ci­glia, un piemme impaz­zito che bec­casse un assas­sino vero. Invece, nulla. Tutto uguale a prima.

Nean­che ci hanno fatto risciac­quare il due pezzi e sgon­fiare il sal­va­gente, i nomi­nati di Re Gior­gio hanno spa­rato il solito annun­cio sui tagli e sulla cre­scita, men­tre quelli della regina Par­ti­to­kra­tia ammac­chian­dosi nella penom­bra gra­zia all’abbronzatura, fab­bri­cano il megain­ciu­cio elet­to­rale: Car­thago delenda erat. Ita­lia delenda erit.

Un tempo, noi avemmo un Cav, anche se all’epoca non aveva i capelli e adesso ce li ha, si vedeva che era molto più gio­vane, radioso e di grandi spe­ranze. A par­tire da una certa età cia­scuno di noi ha la fac­cia che la vita gli ha scol­pito: ogni ruga — per­fino ogni lif­ting — sono un dolore, una con­tra­rietà, una disillusione.

Que­sto capo­polo gen­tile, intel­li­gente e fan­fa­rone, crea­tivo e pastic­cione è per­fet­ta­mente a suo agio tra la gente, per strada, e ciò lo rende inviso in par­tenza ai par­ti­to­crati ed agli aspi­ranti nota­bili che della puzza sotto il naso hanno fatto il loro bla­sone e lo osten­tano con pro­ter­via. Era dun­que indi­spen­sa­bile per la con­ser­va­zione di destra e di sini­stra, spez­zare que­sto legame forte, di pan­cia tra lo chan­son­nier galante e i suoi diver­titi ascol­ta­tori. Lo hanno iso­lato con mille pre­te­sti — dalla sicu­rezza all’opportunità — e rin­chiuso nei suoi for­tini con il solito aiuto delle solite toghe rosse. Lui, di suo, è un dubi­ta­bondo: ha troppo rispetto per le opi­noni altrui e — dicia­molo pure — il com­plesso del baù­scia indu­striale un po’ coglione non gli è mai pas­sato. Senno’ non avrebbe ascol­tato uno come Frat­tini sulla sto­ria della Libia o un Napo­li­tano che tutti incen­sano come gua­ri­tore di scro­fole e affini.

Ora stanno per gio­car­gli l’ultimo tiro man­cino: con­vin­cerlo a ritor­nare in campo — non certo per com­piere la mis­sione del ’94, ma sfrut­tando la sua dima­grita ma ancora solida popo­la­rità, con­ser­vare il loro potere fin­chè si puo’ e con­ti­nuare a spar­tirsi la pizza par­ti­to­cra­ti­ca­mente. Quando poi non resterà più nulla, diranno che la colpa è sua. Put­ta­nelle pronte a spa­rar balle d’ogni sorta ce n’è ad ogni angolo di mar­cia­piede, savo­na­ro­lic­chi politico-giudiziari, anche. E poi c’è lo spread, su cui si tace o si parla ad arte.

Con que­sta, e con qua­lun­que legge elet­to­rale non si va da nes­suna parte. Con que­sta o qua­lun­que legge elet­to­rale non si risol­vono i due grandi pro­blemi che sono alla base di que­sta lunga e logo­rante crisi: il primo, tutto ita­liano, di un ceto politico-burocratico ammi­ni­stra­tivo smi­su­rato e vorace che puo’ inghiot­tire e tra­sfor­mare in cacca qua­lun­que ini­zia­tiva, ed il secondo, quello di un’Europa che si sta per­dendo e che neces­si­te­rebbe di un’Italia, nazione fon­da­trice, forte e pro­po­si­tiva in grado di dire la sua e di bat­tere i pugni sul tavolo.

Per que­ste ragioni noial­tri ber­lu­sco­nes di base lan­ciamo dal web un urletto dispe­rato: Cava­liere, non scenda in campo! Non con que­sti qui! Venga via con noi, la smetta di essere il solo mode­rato in un con­sesso di smo­dati! Li chiuda den­tro Palazzo Gra­zioli, getti via la chiave e salga su un camion­cino sgan­ghe­rato insieme a noi: fac­ciamo il giro d’Italia, paese per paese, con­trada per con­trada, e spie­ghiamo alla gente per­ché l’unica via di sal­vezza è un sano pre­si­den­zia­li­smo. Spie­ghiamo che per costruire una Patria più grande, Patria, non patri­gna, — una vera Europa! — c’è biso­gno di rico­struire la nostra, di Patria, can­cel­lando i resi­duati bel­lici del cat­to­co­mu­ni­smo, le con­sor­te­rie bie­che che la fanno sem­pre franca, le fur­be­rie e le alchi­mie del poli­ti­chese, la deser­ti­fi­ca­zione siste­ma­tica della nostra memo­ria sto­rica e della cultura.

Per­de­remo? Certo che per­de­remo. L’ortica è for­tis­sima, distrugge ogni fiore. Per­de­remo. Ma forse no. Meglio una scon­fitta alla maniera di Ortega Y Gas­set, che qua­lun­que vit­to­ria di Pirro. Ma insieme potremo dire di averci pro­vato sul serio, a cambiare l'Italia
".

Sicuramente, il presidente Berlusconi è scomodo!
Egli è scomodo ai fautori di questa politica vecchia, questa politica che, per esempio, vuole che le maggioranze decise in Parlamento (alla faccia del voto popolare) e che vuole mantenere lo status quo, senza fare alcuna riforma.
Il presidente Berlusconi è scomodo perché aveva anche il progetto di tagliare il debito pubblico italiano, cercando anche di contrastare la tecnocrazia europea.
Per questo, lo vogliono fare fuori.
A certa tecnocrazia e a questo vecchio ceto politico (che è connivente con essa) va bene che l'Italia vada così male.
Dobbiamo dire certe cose.
Cordiali saluti.

6 commenti:

  1. Tagliare il debito pubblico?????? AAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH .... ti ho dimostrato ad un tuo post (dello scorso anno mi pare) come il debito pubblico durante i governi presieduti da Berlusconi sia aumentato notevolmente ... addirittura dal 2008 al 2011 il debito pubblico è cresciuto di 17 punti percentuali ... 17 punti ... SAI QUANTI SOLDI SONO???? MA PERCHE' DEVI DIRE FALSITA'?????

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    Risposte
    1. Chi dice che un capo di governo italiano possa tagliare-con questa partitocrazia esasperata-non dico la spesa pûbblica,ma i baffi troppo lunghi di un usciere di Montecitorioo è malinformato o è in mala fede.Frutto ormai rancido, questa impssibilità di faare lcunchè di una costituzione nata nel 48 e giustificabile per il momento storico,che oggi cristallizza tutte le parrocchielle di potere mandando l'Italia in malora.

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    2. Bisognerebbe riformare il sistema.
      Comunque, l'Italia è un Paese ingovernabile, proprio per la partitocrazia.
      Un saluto.

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  2. Pasquale, non rompere l'anima!
    Quelli che la pensano come te dicevano che l'Italia ci avrebbe guadagnato, se il presidente Berlusconi si fosse dimesso.
    Invece, i fatti vi smentiscono.
    Anzi, la gente si suicida!
    Quindi, taci!
    Per te, la cosa migliore è tacere!

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  3. Ma perché non rispondi nel merito ? Ti ho detto che il debito pubblico è aumentato di 17 punti in 3 anni ... rispondi su questo! Invece dici di tacere a chi la pensa diversamente da te ... tipico dei fascisti

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  4. Ehi, furbone, chi ti credi di essere?
    Tu vai a dare del fascista a qualcun altro!
    Hai capito?
    Tra me e te, quello che ha un atteggiamento veramente antidemocratico, becero ed odioso sei tu!
    Del resto, i comunisti come te sanno solo insultare!
    Ti rispondo subito, con il governo del presidente Berlusconi era tutto sotto controllo.
    I problemi c'erano ma erano dovuti ad una crisi mondiale e al fatto che altri Paesi dell'Unione Europea (come la Germania) ponevano veti a destra e a manca, riguardo a certe misure da adottare.
    Basti pensare agli Eurobond.
    Ti ricordo che l'Italia non ha più la sovranità monetaria e che quindi ha perso molta competitività.
    La dimostrazione di ciò sta nel fatto che oggi con Monti non si vada meglio ma peggio.
    Mi ricordo il tuo "amico" Enrico Letta che diceva: "Se Berlusconi si dimettesse, lo spread scenderebbe di 200 punti.".
    I fatti di oggi lo smentiscono!
    Quindi, taci!
    E' meglio per te e...prima di dare del fascista a qualcuno, rifletti!
    Tra l'altro, uno che non mette la faccia in quello che scrive non ha alcuna dignità.


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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".