Sul sito "Zona di Frontiera", l'amica Angela Piscitelli ha messo questo articolo intitolato "Cavaliere no!":
"Torrida, infuriata e pazza estate: non sapremo mai se gli alberghi furono vuoti o pieni, mezzi vuoti, mezzi pieni, pieni a tre quarti, se fu aragosta o ravanello, mare blu, goletta verde o liquame giallo.
I benemeriti meteorologi, preoccupati dell’incultura di massa, più che delle previsioni del tempo, hanno ben pensato di darci lezioni di mitologia, letteratura e teologia. Così i nostri giornaloni, un po’ a corto di bufale e gossip arcoriano si sono curati l’horror vacui imbottendoci di Caron Demonio con gli occhi di brace, dell’angelo cascato all’Inferno foriero di luce, della donna angelicata ed altre leccornie culturali.
Qualcuno sperava che evocando creature del mistero accadesse qualcosa di straordinario, chessoio, la desertificazione di Montecitorio e di ogni forma di vita partitocratica, un riscaldamento globale di Casini con bruciatura definitiva delle sopracciglia, un piemme impazzito che beccasse un assassino vero. Invece, nulla. Tutto uguale a prima.
Neanche ci hanno fatto risciacquare il due pezzi e sgonfiare il salvagente, i nominati di Re Giorgio hanno sparato il solito annuncio sui tagli e sulla crescita, mentre quelli della regina Partitokratia ammacchiandosi nella penombra grazia all’abbronzatura, fabbricano il megainciucio elettorale: Carthago delenda erat. Italia delenda erit.
Un tempo, noi avemmo un Cav, anche se all’epoca non aveva i capelli e adesso ce li ha, si vedeva che era molto più giovane, radioso e di grandi speranze. A partire da una certa età ciascuno di noi ha la faccia che la vita gli ha scolpito: ogni ruga — perfino ogni lifting — sono un dolore, una contrarietà, una disillusione.
Questo capopolo gentile, intelligente e fanfarone, creativo e pasticcione è perfettamente a suo agio tra la gente, per strada, e ciò lo rende inviso in partenza ai partitocrati ed agli aspiranti notabili che della puzza sotto il naso hanno fatto il loro blasone e lo ostentano con protervia. Era dunque indispensabile per la conservazione di destra e di sinistra, spezzare questo legame forte, di pancia tra lo chansonnier galante e i suoi divertiti ascoltatori. Lo hanno isolato con mille pretesti — dalla sicurezza all’opportunità — e rinchiuso nei suoi fortini con il solito aiuto delle solite toghe rosse. Lui, di suo, è un dubitabondo: ha troppo rispetto per le opinoni altrui e — diciamolo pure — il complesso del baùscia industriale un po’ coglione non gli è mai passato. Senno’ non avrebbe ascoltato uno come Frattini sulla storia della Libia o un Napolitano che tutti incensano come guaritore di scrofole e affini.
Ora stanno per giocargli l’ultimo tiro mancino: convincerlo a ritornare in campo — non certo per compiere la missione del ’94, ma sfruttando la sua dimagrita ma ancora solida popolarità, conservare il loro potere finchè si puo’ e continuare a spartirsi la pizza partitocraticamente. Quando poi non resterà più nulla, diranno che la colpa è sua. Puttanelle pronte a sparar balle d’ogni sorta ce n’è ad ogni angolo di marciapiede, savonarolicchi politico-giudiziari, anche. E poi c’è lo spread, su cui si tace o si parla ad arte.
Con questa, e con qualunque legge elettorale non si va da nessuna parte. Con questa o qualunque legge elettorale non si risolvono i due grandi problemi che sono alla base di questa lunga e logorante crisi: il primo, tutto italiano, di un ceto politico-burocratico amministrativo smisurato e vorace che puo’ inghiottire e trasformare in cacca qualunque iniziativa, ed il secondo, quello di un’Europa che si sta perdendo e che necessiterebbe di un’Italia, nazione fondatrice, forte e propositiva in grado di dire la sua e di battere i pugni sul tavolo.
Per queste ragioni noialtri berluscones di base lanciamo dal web un urletto disperato: Cavaliere, non scenda in campo! Non con questi qui! Venga via con noi, la smetta di essere il solo moderato in un consesso di smodati! Li chiuda dentro Palazzo Grazioli, getti via la chiave e salga su un camioncino sgangherato insieme a noi: facciamo il giro d’Italia, paese per paese, contrada per contrada, e spieghiamo alla gente perché l’unica via di salvezza è un sano presidenzialismo. Spieghiamo che per costruire una Patria più grande, Patria, non patrigna, — una vera Europa! — c’è bisogno di ricostruire la nostra, di Patria, cancellando i residuati bellici del cattocomunismo, le consorterie bieche che la fanno sempre franca, le furberie e le alchimie del politichese, la desertificazione sistematica della nostra memoria storica e della cultura.
Perderemo? Certo che perderemo. L’ortica è fortissima, distrugge ogni fiore. Perderemo. Ma forse no. Meglio una sconfitta alla maniera di Ortega Y Gasset, che qualunque vittoria di Pirro. Ma insieme potremo dire di averci provato sul serio, a cambiare l'Italia".
Sicuramente, il presidente Berlusconi è scomodo!
Egli è scomodo ai fautori di questa politica vecchia, questa politica che, per esempio, vuole che le maggioranze decise in Parlamento (alla faccia del voto popolare) e che vuole mantenere lo status quo, senza fare alcuna riforma.
Il presidente Berlusconi è scomodo perché aveva anche il progetto di tagliare il debito pubblico italiano, cercando anche di contrastare la tecnocrazia europea.
Per questo, lo vogliono fare fuori.
A certa tecnocrazia e a questo vecchio ceto politico (che è connivente con essa) va bene che l'Italia vada così male.
Dobbiamo dire certe cose.
Cordiali saluti.
Tagliare il debito pubblico?????? AAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH .... ti ho dimostrato ad un tuo post (dello scorso anno mi pare) come il debito pubblico durante i governi presieduti da Berlusconi sia aumentato notevolmente ... addirittura dal 2008 al 2011 il debito pubblico è cresciuto di 17 punti percentuali ... 17 punti ... SAI QUANTI SOLDI SONO???? MA PERCHE' DEVI DIRE FALSITA'?????
RispondiEliminaChi dice che un capo di governo italiano possa tagliare-con questa partitocrazia esasperata-non dico la spesa pûbblica,ma i baffi troppo lunghi di un usciere di Montecitorioo è malinformato o è in mala fede.Frutto ormai rancido, questa impssibilità di faare lcunchè di una costituzione nata nel 48 e giustificabile per il momento storico,che oggi cristallizza tutte le parrocchielle di potere mandando l'Italia in malora.
EliminaBisognerebbe riformare il sistema.
EliminaComunque, l'Italia è un Paese ingovernabile, proprio per la partitocrazia.
Un saluto.
Pasquale, non rompere l'anima!
RispondiEliminaQuelli che la pensano come te dicevano che l'Italia ci avrebbe guadagnato, se il presidente Berlusconi si fosse dimesso.
Invece, i fatti vi smentiscono.
Anzi, la gente si suicida!
Quindi, taci!
Per te, la cosa migliore è tacere!
Ma perché non rispondi nel merito ? Ti ho detto che il debito pubblico è aumentato di 17 punti in 3 anni ... rispondi su questo! Invece dici di tacere a chi la pensa diversamente da te ... tipico dei fascisti
RispondiEliminaEhi, furbone, chi ti credi di essere?
RispondiEliminaTu vai a dare del fascista a qualcun altro!
Hai capito?
Tra me e te, quello che ha un atteggiamento veramente antidemocratico, becero ed odioso sei tu!
Del resto, i comunisti come te sanno solo insultare!
Ti rispondo subito, con il governo del presidente Berlusconi era tutto sotto controllo.
I problemi c'erano ma erano dovuti ad una crisi mondiale e al fatto che altri Paesi dell'Unione Europea (come la Germania) ponevano veti a destra e a manca, riguardo a certe misure da adottare.
Basti pensare agli Eurobond.
Ti ricordo che l'Italia non ha più la sovranità monetaria e che quindi ha perso molta competitività.
La dimostrazione di ciò sta nel fatto che oggi con Monti non si vada meglio ma peggio.
Mi ricordo il tuo "amico" Enrico Letta che diceva: "Se Berlusconi si dimettesse, lo spread scenderebbe di 200 punti.".
I fatti di oggi lo smentiscono!
Quindi, taci!
E' meglio per te e...prima di dare del fascista a qualcuno, rifletti!
Tra l'altro, uno che non mette la faccia in quello che scrive non ha alcuna dignità.