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lunedì 13 agosto 2012

Sicilia, elezioni regionali e mie proposte

Cari amici ed amiche.


Quella della candidatura di Gianfranco Miccichè alla presidenza della Regione Sicilia è una notizia clamorosa.
Dopo mille diatribe che hanno portato alla rottura tra il Popolo della Libertà e lui (che ha fondato il partito Forza del Sud, poi Grande Sud), Micchichè si candida con il centrodestra e, quindi, sarà sostenuto dal PdL (proprio quel PdL con cui aveva rotto) e dagli altri partiti ad esso alleati.
Io penso che questa candidatura (che pare sia voluta dal presidente Berlusconi) sia stata dettata da esigenze strategiche.
Ora, con l'Unione di Centro, Futuro e Libertà per l'Italia ed il Movimento per l'Autonomia che non si alleeranno con il centrodestra, il rischio è quello di consegnare la Sicilia al centrosinistra.
Ciò sarebbe una tragedia per l'isola.
Il programma della sinistra è fondato sull'assistenzialismo.
La Sicilia non ha bisogno di assistenzialismo. Anzi, è stato proprio l'assistenzialismo a rovinarla.
Serve, quindi, una coalizione in grado di garantire una vittoria sicura ed un programma diverso.
La Sicilia non è terra di sinistra.
In Sicilia la sinistra è minoranza.
Però, questa minoranza rischia di vincere se il centrodestra corre diviso.
Se dare la candidatura a Miccichè significa potere vincere le elezioni regionali, ben venga tale scelta.
Certo, io avrei visto bene anche il presidente della Provincia di Catania Giuseppe Castiglione, un uomo che ben visto dal PdL siciliano e non solo.
Però, ci sarebbe anche la geopolitica.
Miccichè è comunque un personaggio di peso e potrebbe accontentare tutte le zone dell'isola.
Castiglione, invece, potrebbe non ricevere i consensi di alcune aree.
Si sa, a volte certi campanilismi pesano e per esperienza personale posso confermarlo.
Si sa che tra palermitani e catanesi c'è un certo campanilismo.
Io, se è possibile, vorrei proporre alcune cose al candidato presidente.
Io penso che la Sicilia abbia bisogno di alcune cose importanti:

  1. Infrastrutture. In Sicilia ci sono molte infrastrutture inefficienti. Basti pensare all'Autostrada A20 Messina-Palermo, le cui gallerie cadono a pezzi.  Inoltre, non ci sono ferrovie moderne. Ad esempio, sarebbe consono fare una ferrovia ad Alta Velocità che unisca lo Stretto di Messina a Palermo.  Questa opera, come l'ammodernamento delle autostrade, dovrà essere funzionale anche alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, un'opera necessaria. La cosa dovrà avvenire in sincronia con i lavori di ammodernamento delle infrastrutture del versante calabro, come l'Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria.  Inoltre, riguardo alla gestione dei rifiuti, bisogna costruire anche gli impianti di compostaggio ed i termovalorizzatori, oltre a potenziare la raccolta differenziata. 
  2. Lavoro per i giovani. Per i giovani siciliani, come per quelli del resto d'Italia, la situazione è dura. Anche un'istituzione come la Regione può fare molto. importanti. Per esempio, si potrebbe valorizzare l'istituto della "Borsa Lavoro", attraverso l'inserimento di vouchers per inserire i giovani nel mondo del lavoro.
  3. Sussidiarietà. Uno dei mali della Sicilia è l'assistenzialismo. In quanto Regione a statuto speciale, la Sicilia può tenersi i suoi soldi. Eppure, essa è sempre in deficit. Questo avviene perché tanta parte dei suoi soldi vengono spesi in progetti inutili. Io credo che sia ora di cambiare metodo.  Ad esempio, ad un giovane che vorrebbe aprire un'impresa, la Regione dovrebbe dare dei soldi. Certo, quel giovane dovrà poi attuare il suo progetto e la Regione dovrà vigilare. Se non lo facesse, verrebbe sanzionato.
  4. Ambiente. Oltre ai termovalorizzatori e agli impianti di compostaggio, bisogna migliorare altre situazioni. Ci sono zone, come Milazzo (in Provincia di Messina) o Priolo Gargallo (Siracusa) e Gela (Caltanissetta), che sono molto inquinate, a causa della presenza di grossi impianti petrolchimici. Bisogna iniziare a bonificare le zone, senza (tuttavia) dovere perdere dei posti di lavoro.  Inoltre, bisogna potenziare anche l'adozione dell'illuminazione pubblica con le lampade a diodi LED, cosa che già si sta facendo in certi Comuni siciliani, come Galati Mamertino,  Comune della Provincia di Messina. Qui può valere il principio della sussidiarietà. La Regione potrebbe dare un contributo per l'illuminazione a diodi LED  ai Comuni che lo richiedono. Questi ultimi dovranno installare i nuovi impianti di illuminazione. 
  5. Agricoltura. La Sicilia dovrebbe incominciare a farsi valere in sede nazionale (e possibilmente in quella europea) per la tutela dei suoi prodotti agroalimentari. Le direttive europee hanno danneggiato l'agricoltura siciliana. La Regione dovrebbe incominciare a fare pressione per fare valere i propri prodotti. 
  6. Turismo. La Sicilia ha tante risorse turistiche. Ha parchi naturali, spiagge e monumenti. Tuttavia, essi non sono valorizzati. Ad esempio,  a Messina c'è la statua di don Giovanni d'Austria. Sotto di essa ci sono bivacchi e sporcizia. Lo stesso discorso può valere per la Chiesa dei Diecimila Martiri a Palermo, un monumento in cattivo stato. Per esempio, si potrebbe fruire della Chiesa dei Diecimila Martiri di Palermo, riutilizzandola (ad esempio)  come museo. 

Riguardo a Miccichè, chi vivrà vedrà!
Sarà il voto a dire se la scelta di Miccichè sia azzeccata o meno. 

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