Sul suo blog "Stand Up and Fight", l'amica Francesca Padovese ha scritto questo articolo:
"Il testo del Vangelo proclamato oggi, tratto dal testo del Vangelo di Giovanni capitolo 6, vv 60 – 69, interpella i discepoli di Gesù di tutti i tempi.
Molto spesso anche noi mormoriamo contro Gesù e contro la Sua Chiesa.
Non riusciamo ad accettare i Suoi insegnamenti, che consideriamo troppo difficili da seguire, troppo limitanti la nostra libertà d’azione.
Eppure le parole di Gesù sono «spirito e vita» e, se accolte e vissute nella fede, ci aiutano a vivere meglio. Ci aiutano a raggiungere il Paradiso.
Anche noi, come gli ebrei interpellati da Giosuè, dobbiamo scegliere se servire Dio o gli idoli.
Anche noi, come Simon Pietro, dobbiamo avere il coraggio di gridare a gran voce: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciamo che Tu sei il Santo di Dio».".
Francesca altro non ha fatto che commentare il Vangelo di oggi e l'ha fatto con intelligenza.
Come ha detto il Santo Padre Benedetto XVI nell'Angelus di oggi, la falsità è l'arma con cui il diavolo colpisce.
Fu il caso di Giuda Iscariota, l'apostolo che tradì Gesù perché si aspettava un Messia vittorioso e fu il caso di quei discepoli che lo abbandonarono dopo che egli disse che "bisognava mangiare la sua carne e bere il suo sangue", ossia entrare in comunione con lui.
Anche noi sperimentiamo la falsità.
Io posso parlare per esperienza diretta.
Ci sono persone che stringono amicizie con altre e le mantengono finché fanno comodo.
Ci sono persone che lusingano il loro prossimo solo per convenienza.
Questo è un esempio di falsità.
L'uomo deve sapere discernere ciò che è vero da ciò che è falso.
Già facendo così egli è in grado di fare qualcosa di buono per sé stesso e per gli altri.
Cordiali saluti.
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