Cari amici ed amiche.
L'amico Fabio Trinchieri ha pubblicato sul suo blog "Zoom Italia" questo articolo intitolato "Sulla discussa cura Di Bella la legge non è uguale per tutti":
"Il giudice dice sì in Calabria, ma dice no in Puglia: la storia della
cura "antichemioterapia" raccontata da un medico che ci ha creduto e che
ha visto buoni risultati e un epilogo triste quando questa è stata
negata
Angela Leucci
LECCE - È molto
difficile stabilire una verità univoca quando si parla di cura Di Bella:
le opinioni la fanno da padrone. Tutta colpa di una sperimentazione
andata male 14 anni fa, ma che ciononostante medici e pazienti non hanno
smesso di sperare. È di queste settimane la notizia che in Calabria la
legge ha autorizzato un malato di tumore a sottoporsi gratuitamente alla
cura Di Bella, cosa che invece non è avvenuta nel mese di marzo in
Puglia, dove in questi giorni, il paziente cui la cura è stata negata da
un giudice, ha iniziato suo malgrado la chemioterapia.
L’ALTERNATIVA
ALLA CHEMIO – La cura Di Bella, che prende il nome dal suo
realizzatore, il compianto professor Luigi, e oggi proseguita dal figlio
Giuseppe, e appoggiata da una serie di medici in tutta Italia, costa di
fatto circa 700 euro al mese. Una cifra decisamente cospicua,
soprattutto di questi tempi, che consiste nella somministrazione di
farmaci contenenti vitamine A, C, D ed E, melatonina, antiprolatina e
antiormone della crescita: si pone essenzialmente come
l’antichemioterapia (infatti le due terapie non possono essere
compresenti), perché si fonda sulla riduzione del tumore, non sul
bombardamento chimico delle cellule, non solo quelle malate. «Allo stato
iniziale la cura funziona molto meglio – spiega Michele Tondo, medico
pugliese che segue molti pazienti in cura in tutta la regione, e
sostiene strenuamente le teorie di Luigi Di Bella – recentemente
Giuseppe Di Bella ha portato a un congresso mondiale i casi di 122 donne
guarite da un tumore alla mammella. A titolo esemplificativo, la cura
Di Bella tende a far scomparire il cancro al primo e secondo stadio,
mentre al terzo e al quarto contribuisce a migliorare la qualità della
vita e ad allungare la vita stessa. Certo, non è una regola, non si
parla di miracoli, ma di scienza. C’è qualcuno che usa un’espressione
infelice per definirla, dicendo che con la cura Di Bella si muore
meglio».
EFFETTI COLLATERALI RIDOTTI – Di fatto, i dolori che un tumore comporta
vengono ridotti anche senza l’uso di analgesici, passa l’inappetenza e
il paziente riprende ad avere una vita dignitosa. Tondo testimonia
proprio questo tipo di avvenimento sui tanti pazienti che ha seguito
negli ultimi 14 anni: in base alla sua esperienza, la cura mette in
condizione il corpo di difendersi da solo. Ma allora perché tante
resistenze? «Anche io ero scettico all’inizio – chiosa Tondo – anzi ero
profondamente contrario, ma poi mi sono convinto vedendo i risultati che
i pazienti ottenevano. Non ci vedo nessuna teoria del complotto dietro,
ma credo ci sia una questione di scarsa conoscenza: ecco il motivo
delle resistenze. Parlarne aiuta l’affermarsi della cura, la sua
condivisione, la tecnica del silenzio contribuisce solo ad affossarla».".
Ringrazio Fabio che ha messo l'articolo. Questo dimostra la sua attenzione.
La mia professoressa di microbiologia alle scuole superiori era stata allieva del noto professor Luigi Di Bella.
Lei diceva sempre che il professor Di Bella era una persona seria e molto competente.
Era più che evidente che il cocktail di farmaci che il professore siciliano aveva inventato per combattere i tumori sarebbe stato scomodo a qualcuno.
Mi chiedo se le sperimentazioni condotte sul farmaco all'epoca dei fatti (tra gli anni 1997 e 1998) siano state fatte secondo i criteri giusti, seguendo tutti i dosaggi.
Secondo me, quanto aveva fatto sì che essa non funzionasse.
Eppure, io penso che la "Cura Di Bella" non avrebbe creato problemi a nessuno.
Le case farmaceutiche, ad esempio, avrebbero potuto fare lauti guadagni, attraverso l'uso della biotecnologia.
Per esempio, l'anticorpo antiormone della crescita si sarebbe potuto produrre con batteri geneticamente modificati.
Questo avrebbe creato sviluppo.
In quel frangente mancò la lungimiranza.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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