Presentazione

Presentazione
Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

giovedì 9 agosto 2012

Rino Cammilleri, "I mostri della Ragione. Dai Greci al Sessantotto: viaggio tra i deliri di utopisti e rivoluzionari"

Cari amici ed amiche.

L'amico Filippo Giorgianni ha pubblicato su Facebook questo testo di Rino Cammilleri:

«Com’è noto, la furia anticristiana della Rivoluzione francese si abbatté su tutto quello che pur lontanamente poteva ricordare la religione dell’Ancien Régime: preti e credenti furono eliminati, opere d’arte furono distrutte, i sacri simboli furono raschiati e scalpellati via da tutti i posti in cui si trovavano. L’antico calendario gregoriano, cristiano e non “razionale”, fu sostituito con quello “filosofico” a base decimale, con i vari “pratile”, “vendemmiale”, “brumaio”, eccetera. […] Il Calendario sarà quello di Fabre d’Eglantine (in collaborazione con J. M. Chénier e David), quello con “termidoro”, “fruttidoro”, eccetera. Ai santi e ai patroni saranno sostituiti animali, piante e strumenti di lavoro: dal cristianesimo alla “religione dell’umanità”. Gli almanacchi basati sul nuovo calendario diventano così delle vere e proprie piccole Encyclopédies a uso del contadino. Tuttavia, leggendole, ci si accorge che il “contadino” non è quello reale, ma quello filosofico di Rousseau. Per esempio, L’annuaire du cultivateur, al quintidì 3 nevoso (giorno consacrato al cane), così porta: “Cane, quadrupede di forma, grandezza, colore, carattere differenti. Le sue varietà sono […] ecc. ecc.”. In un almanacco polacco del 1720 – nota il Baczko – la voce “cavallo” così recita: “Quel che è un cavallo lo sanno tutti”, poi passa a elencare le qualità che deve avere un “buon cavallo”. In sessanta anni tutto è cambiato. Al contadino del 1720 non era necessario spiegare che cos’è un cavallo. A quello “filosofico” e astratto postrivoluzionario, secondo i classificatori giacobini, occorre, a quanto pare, chiarire che cos’è un cane.».

Ringrazio l'amico Filippo, il genietto di Barcellona Pozzo di Gotto,  per i suoi spunti.
Effettivamente, le tendenze rivoluzionarie hanno sempre fatto riferimento alla Ragione.
I rivoluzionari si sono sempre basati su sofismi vari e, almeno all'inizio, hanno sempre parlato di "non violenza" e di pace e di eguaglianza tra gli uomini.
Poi, però, ogni volta che sono andati al potere, i rivoluzionari hanno fatto l'esatto contrario.
Il caso della Rivoluzione francese fu emblematico.
Basti pensare, ad esempio, alla cattedrale di Reims. 
Durante la Rivoluzione francese, la cattedrale venne riconvertita in un Tempio della Dea Ragione.
Le statue e gli arredi cristiani furono distrutti.
Anche l'Ampolla di San Remigio andò distrutta.
Coloro che si opposero morirono. 
Tutti dovevano appoggiare le idee rivoluzionarie, altrimenti finivano in carcere o morivano.
Bastava pensare alle "noyades", ossia a chiatte che venivano fatte navigare sulla Loira e su cui venivano messi i prigionieri legati.
Queste chiatte venivano fatte affondare e la gente che c'era sopra moriva annegata.
Il discorso fatto per la Rivoluzione Francese vale anche per il comunismo e per il nazismo, come per il regime repubblicano spagnolo (1931-1939) o per il Messico di Plutarco Elias Calles (1924-1928).
Anche queste ideologie si rifecero ai vari sofismi e poi mostrarono ala loro violenza.
Guarda caso, il Cristianesimo fu una delle vittime preferite di queste ideologie, come lo furono alcuni diritti basilari, come il diritto di proprietà..
Anche oggi, queste tendenze ci sono.
In alcuni casi si manifestano in modo violento e l'esempio è rappresentato dagli "espropri proletari" che si stanno facendo in Spagna.
In altri casi, però, queste tendenze si manifestano in modo più sottile, attraverso la calunnia.
Per farvi capire, vi invito a leggere questo articolo intitolato "La sconvolgente confessione di una ex suora di clausura", del blog "Tutti gli scandali del Vaticano".
Ora, dire che tutti i preti cattolici siano pedofili o che tutte le suore siano maniache non risponde a verità.
Sicuramente, una certa opinione pubblica sarà stata influenzata dal film di Jesus Franco "Confessioni proibite di una monaca adolescente" (in tedesco "Die Liebesbriefe einer portugiesischen Nonne").
La maggior parte dei preti e delle suore non sono maniaci o violenti né praticano abominazioni.
Tra l'altro, statistiche alla mano, la maggior parte dei casi di pedofilia avviene in famiglia o con persone vicine alla famiglia.
Eppure, c'è chi (sfruttando l'ignoranza di tanta parte della gente) strumentalizza quei pochi casi di pedofilia che ci sono stati entro la Chiesa (e che sicuramente vanno condannati in modo esemplare) per attaccare la Chiesa, facendo passare tutti i preti per pedofili o per persone che sono ben lontane dagli insegnamenti di Cristo.
Questo è il classico ragionamento rivoluzionario del "Cristo sì, Chiesa no" ma poi, come scrisse anche Plinio Correa de Oliveira, si arriverà a dire "Dio sì, Cristo no" e poi si metterà in dubbio anche lo stesso concetto di Dio.
Questi sono i prodotti della rivoluzione: il relativismo, l'eliminazione del concetto di Bene e Male, il nichilismo, il determinismo, la negazione del libero arbitrio e la violenza.
Allora, riflettiamo!
In fondo, la politica di oggi risente di queste tendenze, purtroppo. 
Cordiali saluti. 





Nessun commento:

Posta un commento

Translate

Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.