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venerdì 2 agosto 2019

Strage di Bologna, perché non si parla dei palestinesi?

Su "Il Tempo", vi è un articolo del 2017 che parla della strage di Bologna.
Esso è intitolato "Strage di Bologna, le carte segrete sui palestinesi".Ve ne riporto questo stralcio:

"È giusto continuare a nascondere ai cittadini quanto accadde nel nostro paese nell’estate del 1980? A distanza di tanti anni, oggi che il regime di Gheddafi si è dissolto nel nulla e molti dei protagonisti politici italiani dell’epoca sono passati ad altra vita, sussistono esigenze di segretezza sul legame che legherebbe il terrorismo palestinese alla strage alla stazione di Bologna? Stando ai documenti del centro-Sismi di Beirut relativi al biennio ‘79-80 custoditi incredibilmente ancora sottochiave al Copasir verrebbe da dire di sì visto che la verità documentale stravolgerebbe completamente - e capovolgerebbe - la verità giudiziaria passata in giudicato. Verità giudiziaria, per quanto riguarda la pista palestinese, archiviata a Bologna dopo l’apertura di un’inchiesta a seguito di notizie rimaste coperte per più di vent’anni.


Ma a 37 anni dal mistero dell’esplosione di Bologna escono dunque altre prove, clamorose, sulla «pista palestinese» opportunamente occultata dal nostro Stato e dai nostri servizi segreti per una indicibile ragion di Stato. Pista che si rifà alla ritorsione, più volte minacciata dai terroristi arabi, per la rottura del «Lodo Moro» (l’accordo fra i fedayn e l’Italia a non compiere attentati nel nostro Paese in cambio del transito indisturbato delle armi dei terroristi). Roba da far tremare i polsi
".

Il "Lodo Moro" prevedeva il transito che i terroristi palestinesi non avrebbero compiuto attentati qui in Italia, in cambio della concessione della possibilità di transito nel suo territorio.
Ora, si continua sempre ad attribuire l'attentato alla stazione di Bologna ai neofascisti ma non si battono altre piste.
Eppure, la vicenda risulta avere ancora oggi molti punti oscuri.
Di certo, il "Lodo Moro" fu un segno di debolezza.
Permettere ai terroristi palestinese di passare nel nostro territorio, per non rischiare di subire attentati, fu segno di debolezza e di ambiguità della nostra politica.
Non si possono fare concessioni a chi vuole la distruzione di altre persone.
Mi sembra che la pista del neofascismo sia stata scelta più per comodità che non per la volontà di trovare la verità.
Sia ben chiaro, io non voglio riabilitare il fascismo ma penso che (visti i punti oscuri della vicenda) si sarebbero dovute battere anche altre piste. 
Ora, la cosa non può essere più tenuta nascosta.
Chi sa deve parlare.

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