Pì heresia 'n poenitentia...
vivu puru...'n tumba...
di Cagliostru lu conti mittutu...
accussì fu...et sulu.
Conditio chista iddu custrincìu...
a stari certu 'n frunti a la morti...
ca fuoddi ancu divintau...
accussì 'n Sancti Leonis forti.
Italiano:
Per eresia in penitenzia...
vivo pure...in tomba...
di Cagliostro il conte messo...
così fu...e solo...
Condizione tale egli costrinse...
a stare...certo in fronte alla morte...
che folle anche divenne...
così in di San Leo forte.
Questa mia poesia, scritta in maccheronico-siciliano ed in italiano, parla della prigionia di Cagliostro.
Il 13 aprile 1791, Giuseppe Balsamo, detto conte di Cagliostro, fu portato al forte di San Leo, per la prigionia.
Cagliostro (2 giugno 1743-26 agosto 1795) finì prigioniero in questo forte che ancora oggi torreggia su un blocco di roccia dell'Appennino tosco-romagnolo.
Egli fu condannato per eresia, in quanto massone, dal tribunale del Sant'Uffizio.
La prigionia fu terribile.
Egli fu calato in una cella alla quale si poteva accedere dall'alto, attraverso una botola.
La cella esiste ancora oggi ed è chiamata il "Pozzetto".
L'unica apertura è una finestra con triplice inferriata.
Cagliostro non poteva avere contatti con l'esterno. Era costretto a stare da solo.
All'inizio, sembrò sinceramente pentito.
Dopo, però, incominciò a dire di avere delle visioni.
Nel dicembre 1793, egli scrisse al Papa.
Sperò di convincerlo del suo pentimento, ma nella lettera scrisse di avere visioni che lo fecero ritenere un santo, scelto da Dio perché predicasse al mondo la necessità di un generale ravvedimento.
Poi, iniziò a dipingere immagini a volte di devozione a volte blasfeme.
Evidentemente, la solitudine forzata iniziò a causargli instabilità mentale.
Morì di apoplessia quasi quattro anni dopo.
Aldilà del giudizio che si può avere su un personaggio controverso come Cagliostro, ancora oggi, questa vicenda dimostra quanto la solitudine possa distruggere la vita di una persona.
Perciò, si deve sempre cercare di capire quando il prossimo è nel bisogno per aiutarlo.
Per esempio, nelle case di riposo vi sono degli anziani soli.
È bene andare a fare visita a loro.
Io lo faccio ogni sabato pomeriggio, quando vado a messa.
Quando c'è un amico che ha bisogno di un consiglio o di una mano è bene ascoltarlo.
L'uomo è un "animale sociale".
Lo sto capendo ora.
Infatti, ora, faccio un lavoro (come stagista) presso un'azienda che vende prodotti ittici.
Mi debbo alzare presto, perché l'azienda inizia a fatturare di mattina ed io sono incaricato a lanciare gli ordini per fare le bolle per gli autisti che portano la merce alle varie destinazioni.
Dovendomi alzare presto, debbo andare a letto presto.
Così, debbo rinunziare a tanta parte della mia vita sociale.
Ho dovuto dare anche le dimissioni da vice-segretario del Comitato Manifestazioni Roncoferraro, perché non riuscivo a gestire il tutto.
Sia ben chiaro, la mia non è una lamentela ma è solo una constatazione di una situazione che c'è di fatto e che è oggettiva.
Lavorare vuole dire fare anche dei sacrifici e mi è stato insegnato anche a fare questi ultimi.
Per esperienze brutte che ho avuto, ho provato a convincermi a fare a meno degli altri, per potere lavorare meglio e senza distrazioni.
Questo non è stato possibile.
Allora, sono arrivato alla conclusione che una persona possa pienamente la vita stando anche con gli altri.
Questo non vuole dire che una persona debba annullare sé stessa per gli altri ma che stando con gli altri e confrontandosi con loro ella possa arricchirsi.
Una persona che sta da sola (per volontà sua o per condizioni imposte da vari eventi) è destinata a morire.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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