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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 23 agosto 2019

Oramai, è una pantomima

Prendo spunto da questo stralcio dell'articolo scritto su "Ticino Live" dall'amica Chantal Fantuzzi che è intitolato "Italia: che la pantomina abbia inizio!":
"Di Maio vuole “scongiurare il ritorno alle elezioni entro il 2019” per questo pensa a una trattativa di governo con il suo acerrimo avversario fino a pochi mesi addietro: il Partito Democratico. Da una parte abbiamo gli pseudo euro scettici che poi chiedono (e si vedono rifiutata la proposta) di appartenere al gruppo europeista di Guy Verhofestad, dall’altra coloro che invece mirano a un’Europa forte e a uno stato nazionale senza valore nominale né rappresentativo, ebbene questi due sono ora sull’orlo dell’alleanza, anche se i primi, che fossero confusi, lo si capiva già dall’inizio della loro mala proposta all’Europa.

Dall’altra abbiamo un partito che prima era indipendentista ma ha vinto solo con la propaganda nazionalista, ed ora, forte dell’innegabile buon risultato sia delle nazionali che delle europee, mira a ricadere, una terza volta, nel pericoloso gorgo delle elezioni, festeggiando ancor prima di aver vinto, anzi, ancor prima di aver ottenuto il “permesso” alle elezioni, avversato, invece, da coloro che, fino a tre giorni addietro tenevano con loro il governo
".

L'attuale situazione meriterebbe la satira di un commediografo come Aristofane.
Peccato che non ci siano commediografi dello spessore del greco ma solo tanti pennivendoli.
Questa crisi rischia di diventare una farsa.
Infatti, era noto che Movimento 5 Stelle e Lega non avrebbero fatto tanto fino alla fine della legislatura.
Lo avrebbe capito anche un bambino.
I due programmi erano troppo diversi.
Dunque, il Movimento 5 Stelle ha fatto di tutto per provocare la rottura con la Lega.
Ricordo che la rottura è partita dal discorso della TAV, la ferrovia ad alta velocità Lione-Torino.
L'allora premier Giuseppe Conte si è detto favorevole, con l'allora ministro degli Interni Matteo Salvini.
Invece, il Movimento 5 Stelle ha fatto una mozione contro l'opera e contro lo stesso premier.
Quest'ultimo, però, non si è dimesso.
Questo ci deve fare riflettere.
Se io fossi stato al posto di Conte mi sarei dimesso dopo le votazioni delle mozioni sulla TAV, che hanno visto la Lega votare con Forza Italia e Fratelli d'Italia.
Il partito di maggioranza relativa della compagine che lo ha sostenuto gli ha votato contro.
Invece, Conte non si è dimesso.
Appare evidente che Conte non sia stato solo a conoscenza del piano del Movimento 5 Stelle ma che abbia avuto una parte attiva in esso.
La farsa è iniziata e prosegue ora.
Il Movimento 5 Stelle ed il Partito Democratico dicono di sondarsi a vicenda ma sappiamo tutti che essi vogliono fare un'alleanza per evitare il voto.
Infatti, il voto manderebbe all'opposizione questi due partiti.
Così, la farsa continua ma potrebbe diventare una tragedia per noi Italiani, poiché rischiamo di avere a che fare con un altro governo retto da una maggioranza non frutto di elezioni, il quale implementerà quelle politiche europee che strozzeranno le famiglie e le imprese.

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