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lunedì 5 agosto 2019

Mentre accogliamo gli immigrati...il nostro Sud si spopola!

Su "Italia chiama Italia", vi è un articolo di Laura Neri che è intitolato "La Calabria è la quarta regione italiana per numero di emigrati".
Ve ne riporto questo stralcio:


"Si chiama “Roots 2019 – Le radici dei popoli migranti” l’evento sull’emigrazione calabrese in Svizzera dagli anni ’60 ad oggi che si svolgerà in Calabria, a Filadelfia – provincia di Vibo Valentia – alle ore 21,30 di martedì.

La manifestazione è un’idea dell’action network “I Like Calabria” e viene organizzata in collaborazione con l’associazione “Italia Nostra” di Mellingen (località elvetica del cantone dell’Argovia), l’associazione “Il teatro che non c’era”, il Comune di Filadelfia e l’Istituzione Comunale Castelmonardo.

Con l’iniziativa “Roots”, l’associazione “I Like Calabria” affronta la narrazione dell’emigrazione riprendendo il tema delle radici dei popoli migranti, parlando di un argomento specifico. Ovvero, l’emigrazione calabrese in Svizzera
".

Per il dovere di cronaca, la Calabria è anche la terra d'origine del sindaco di Roncoferraro, in paese in cui abito, Sergio Rossi, il quale è stato eletto quest'anno.
Rossi è una gran brava persona e per me è un piacere sostenerlo.
Fatta questa piccola chiosa, esprimo un mio parere riguardo al Sud, che è anche la terra d'origine della mia famiglia, essendo mio padre abruzzese e mia madre siciliana.
Dunque, conosco abbastanza bene la situazione.
L'articolo riporta che la Calabria è la quarta regione italiana per emigrati.
Il problema delle persone del Sud che emigrano è serio.
Ricordo che ad andare via sono tanti giovani che spesso hanno anche dei titoli di studio importanti.
Quindi, se ne vanno dei cervelli.
Per contro, noi abbiamo fatto entrare tanti migranti africani.
Molti di questi non hanno titoli di studio e sono usati più per il lavoro manuale generico.
Questo è un dato di fatto.
Purtroppo, si sta distruggendo il tessuto sociale del nostro Mezzogiorno, che (per assurdo) ha un tasso di natalità maggiore rispetto al Nord.
Il Nord è più vecchio ma dal Sud tanti giovani emigrano. Molti di questi giovani non vengono qui al Nord ma vanno all'estero.
Questo è un dramma.
Purtroppo, le politiche fatte fin dall'unità d'Italia hanno devastato il Mezzogiorno, con politiche di assistenzialismo che hanno creato un sistema corruttibile.
Eppure, il Sud ha delle potenzialità che nemmeno il Nord ha.
Per esempio, il Sud ha territori e centri ricchi di storia e di cultura.
Mi vengono in mente, per esempio, Salerno, che è un luogo biblico, perché le spoglie di San Matteo Apostolo riposano nella sua cattedrale, Acerenza, che è un'antica sede episcopale della Basilicata, e il castello di Roseto Capo Spulico, in Calabria, in Provincia di Cosenza, o le cascate di Catafurco, in Sicilia, non lontano da Galati Mamertino, il Paese di mia madre, in Provincia di Messina.
Mi vengono in mente anche i prodotti agroalimentari, come la Mozzarella di Bufala Campana DOP o la Provola dei Nebrodi.
Queste sono potenzialità che debbono essere valorizzate.
Servono politiche nuove che possano favorire gli investimenti privati al Sud, liberandolo dalla prigionia dell'assistenzialismo.
Per esempio, si debbono fare nuove infrastrutture.
Chi propone di ripopolare le zone spopolate del Sud con i migranti dice una grande sciocchezza.
A casa mia, questa è sostituzione etnica, con la perdita del patrimonio culturale e storico di questa parte del nostro amato Paese.


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