Il corpo di uno dei due dispersi è stato ritrovato. Si tratta di una donna di nome Barbara Bechini, di 34 anni.
Anche per l'altro disperso sembra che le speranze si assottiglino.
Il disastro è evidente e si sarebbe potuto evitare.
Come riporta "Il Giornale", un bando mai assegnato dal Comune di Livorno avrebbe potuto evitare la tragedia.
Infatti, da una determina del giugno di quest'anno, si apprende come il Comune ha stanziato appena 80.000 euro per i lavoro di pulizia di caditoie e collettori. Interventi, evidentemente, mai portati a termine. Nella determina si legge che l'amministrazione comunale, «al fine di stabilire le clausole relative agli appalti, da aggiudicare durante un periodo pluriennale e riguardanti l'esecuzione di lavori di manutenzione ordinaria» intendeva concludere un «accordo quadro con un unico operatore economico, sul quale basare l'aggiudicazione di appalti di durata annuale». I lavori sono stati inseriti nel programma biennale degli acquisti e dei servizi, ma nei mesi successivi, da quanto risulta, l'accordo non ha avuto seguito e i risultati sono quelli che si sono visti: tombini non puliti e che non ricevono, caditoie intasate e altri disagi che hanno procurato un disastro annunciato.
Un responsabile di tutto questo dovrà pur esserci.
Il Comune labronico accusa la Protezione Civile (e quindi la Regione Toscana) e quest'ultima rimanda le accuse al mittente.
La storia è sempre la stessa.
Quando accade un disastro di questo tipo si fa a scaricabarile, anziché lavorare insieme per evitarlo.
Gli americani (con l'uragano Irma) ci hanno appena dimostrato che solo lavorando insieme si evitano tutte queste morti che qui in Italia si sarebbero potute evitare.
Questo è un dato di fatto.
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