L'articolo è di Luca Maurelli e parla del candidato premier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio.
Esiste solo un aggettivo per descrivere il personaggio: inconsistente.
Di Maio sembra più il giovincello dalla faccia pulita da presentare, come un personaggio di facciata, come "l'uomo nuovo ed onesto che avanza contro la classe politica inefficiente e corrotta del giorno d'oggi", che non come una figura autorevole e credibile che possa dare delle risposte serie.
Non sa parlare.
Pensiamo alla sua eterna lotta con i verbi coniugati al congiuntivo.
A volte dice di rifarsi ad Enrico Berlinguer ed altre volte a Giorgio Almirante.
Inoltre, Di Maio si fece un selfie fotografico con un parente del boss del clan camorristico dei Casalesi.
Certo, Di Maio non sapeva nulla ma la gaffe fu fatta.
Nel luglio del 2016, fece una gaffe (che non fece ridere) quando parlò di "lobby dei malati di cancro", come se i malati di tumore fossero un'associazione a delinquere.
Inoltre, ricordo che, nell'ambito del Movimento 5 Stelle, Di Maio è responsabile degli Enti Locali.
Non mi pare che fino ad oggi il suo operato sia stato dei migliori.
Pensiamo al caso del Comune di Quarto, in Provincia di Napoli, ove avallò liste che si scoprirono essere state inquinate dalla camorra e prese le distanze dalla sindaca Rosa Capuozzo soltanto dopo averne difeso l'operato.
Ora, Di Maio non sapeva della questione della camorra ma forse avrebbe dovuto controllare meglio, prima di fare correre la lista alle elezioni.
Inoltre, vi sono i guai del Movimento 5 Stelle in Sicilia, la spaccatura a Genova e le liti a Milano, per non parlare del flop di Parma.
Non parliamo del disastro romano, con la Giunta della sindaca Virginia Raggi.
Purtroppo per lui, Di Maio è espressione della mediocrità politica della classe dirigente del Movimento 5 Stelle.
E questo movimento dovrebbe governare il nostro Paese?
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