Come riporta il quotidiano "Il Giornale", ai terremotati di Amatrice delle Marche non è andato nemmeno un Euro.
La denuncia del sindaco di Amatrice scuote la festa di Atreju 2017. "Nemmeno un Euro - dice Sergio Pirozzi, prima cittadino del Comune reatino- dei 33 milioni che gli italiani hanno donato attraverso sms da 2 euro l'uno o attraverso bonifici di solidarietà è finito a beneficio delle popolazioni terremotate di Amatrice, Accumoli, Arquata o Pescara del Tronto e degli altri comuni terremotati il 24 agosto 2016".
A questo punto, io pongo questa domanda: "Dove sono finiti i soldi che noi italiani (me compreso) abbiamo dato con gli sms per l'aiuto ai terremotati?".
Qualcuno di coloro che "stanno in alto" dovrà rispondere.
Noi italiani ci siamo fatti in quattro per aiutare i nostri concittadini terremotati e di questi 33 milioni di Euro non si sa più nulla.
E poi ci si lamenta del fatto che noi italiani siamo diventati individualisti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
Invece L'Aquila è stata ricostruita.
RispondiEliminaSono tutti uguali.
Non mi pare che gli aquilani stiano così male. A loro è stato dato un tetto sotto cui stare.
RispondiEliminaMa sì, accontentiamoci e cancelliamo la parola 'ricostruzione' dai doveri statali post terremoto.
RispondiEliminaMi correggo: sono 'più o meno' tutti uguali.
Prima si dà un tetto alla gente e poi si fa la ricostruzione.
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