Una risposta a Mattia Feltri

Sul quotidiano "La Stampa" vi è un articolo di Mattia Feltri (nella foto) che è intitolato "L'Italia che non c'è".
Dell'articolo, io riporto questo stralcio:

"Così esplode l’emergenza rapine, anche se negli ultimi due anni sono diminuite del 23 per cento (sempre dati del Viminale, sempre periodo gennaio-luglio). E poi esplode l’emergenza furti, anche se negli ultimi due anni sono diminuiti del 22 per cento. Più in generale è esplosa una terribile emergenza criminalità, anche se i reati sono complessivamente diminuiti del 26 per cento. Però, ecco, un’emergenza l’abbiamo: l’emergenza matti"".

Mi sentirei di rispondere a Mattia Feltri facendo un piccolo ragionamento.
Le analisi fatte dal Viminale si basano sulle denunce fatte.
Al signor Feltri non sovviene l'idea che (forse) il fatto che le rilevazioni di un minor numero di rapine e di altri episodi analoghi sia dovuto al fatto che si denunci sempre meno?
Oggi, durante la trasmissione televisiva "L'Aria che tira", una tabaccaia ha detto di avere chiuso il suo negozio per via delle troppe rapine che ha subito e perché si è stancata di denunciare, dato che chi rapina spesso non viene punito adeguatamente.
Questa è la sconfitta dello Stato.
Lo Stato ha perso.
Il fatto che una persona abbia chiuso la sua attività perché ha subito tante rapine e perché chi fa queste cose spesso resta impunito è una sconfitta per lo Stato.
Questo è un dato di fatto.