accussì 'n Osimu vinni...
a la Virgini purtannu...
pirchì "malum insana", comu eni, fu...
et feli...pì idda divintau...amara...
cum dû Figghiu la cruci...
ma cum la carni pì prima...accussì clara...
dâ Sarvizza fructus chistu la via aprìu di luci.
Italiano:
Con una melanzana un bambino...
così in Osimo venne...
alla Vergine portando...
perché "malum insana", com'è, fu...
e fiele...per ella diventò...amara...
con del Figlio la croce...
ma con la carne per prima...così chiara...
della Salvezza frutto questo la via aprì di luce.
Questa mia poesia (scritta in lingua maccheronico-siciliana ed italiana) parla di un particolare della Concattedrale di San Leopardo di Osimo, in Provincia di Ancona.
Questo luogo di culto è ricco di simboli. Alcuni di essi sono legati alla presenza dei Cavalieri Templari.
Ora, a sinistra del portale vi è un bassorilievo particolare.
Nella sua parte alta vi è raffigurata la Madonna con il Bambino.
Alla sua destra vi è un uomo anziano con un uccello (forse un falco o una civetta) mentre a sinistra vi è un ragazzo con in mano un frutto.
Ingrandendo la foto, si nota che il frutto somiglia ad una melanzana.
Oggi, noi apprezziamo questo ortaggio (il cui nome latino è Solanum melongena) sulle nostre tavole.
Prendiamo, ad esempio, la parmigiana, la caponata e la pasta alla Norma.
Per parte di madre, io sono di origini siciliane e conosco questi piatti con la melanzana.
Un tempo, però, la si ritenne velenosa, per il suo sapore amaro.
Qui c'è una particolarità.
Qui in Europa, la melanzana fu praticamente sconosciuta fino al XVI secolo, sebbene fosse stata portata dagli Arabi molto prima.
Infatti, essa fu portata dagli Arabi in Spagna e in Sicilia dall'India, tanto che dal suo nome Arabo "al bandigian" derivarono quello catalano "albergínia" e quello francese "aubegine", ma tra gli Europei non ebbe popolarità poiché da cruda non poteva essere mangiata.
Dunque, cosa ci fa un frutto così sconosciuto ed impopolare nell'epoca in cui fu realizzata la chiesa?
La chiesa in questione fu realizzata tra il XII ed il XIV secolo.
La spiegazione potrebbe essere stata la presenza dei Cavalieri Templari, i quali ebbero contatti con il mondo arabo e che furono direttamente coinvolti nella costruzione della chiesa.
Ora, per il suo sapore amaro, la melanzana non fu apprezzata dagli Europei del Medio Evo.
Dunque, la sua presenza in quell'opera d'arte può essere spiegata come una rievocazione del libro dell'Esodo, quando (seguendo le divine prescrizioni) Mosè fece mangiare al suo popolo l'agnello con le erbe amare, prima di partire dall'Egitto.
Quindi, fu messo un riferimento al Giudaismo a cui si sovrappose il racconto cristiano del Vangelo.
Nella visione cristiana, Cristo fu (ed è) l'Agnello di Dio.
La melanzana doveva rappresentare l'erba amara, la quale rappresentava a sua volta l'amarezza che la Vergine Maria (con tutta l'umanità da ella rappresentata) a causa della crocifissione di Gesù Cristo.
Con crocifissione, la morte e la resurrezione di Gesù Cristo si aprì la strada per la salvezza dell'umanità.
Sulla concattedrale di San Leopardo in Osimo vi è un bell'articolo sul sito "Luoghi Misteriosi".
In passato, scrissi di essa riguardo al Crocifisso.
Spero di potere visitare quel luogo e non è detto che ciò non accadrà.
Mio padre è abruzzese ed Osimo è di strada.
Un tema di cui discuto con gli amici del Comitato Manifestazioni Roncoferraro è proprio il fatto che le gite (che ogni tanto la succitata associazione di cui faccio parte organizza) debbano essere incentrate anche sulla cultura e non solo sulla convivialità, che (per carità di Dio) è una cosa apprezzabile.
In un periodo in cui la nostra storia è attaccata e bistrattata bisogna valorizzare anche la cultura.
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