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domenica 17 settembre 2017

I difensori di Varsavia – Agli eroi polacchi del 301° Squadrone da bombardamento della RAF-nota con video di Angelo Fazio



Ringrazio il mio amico e collaboratore Angelo Fazio di questo suo video (che può essere visto sul suo canale Youtube) e di questa sua nota:
"Questo video da me realizzato, parla di una storia di eroismo con la “E” maiuscola risalente alla Seconda Guerra Mondiale, di cui ancora oggi si parla molto poco.Lo scenario della vicenda è Brindisi e i protagonisti sono un gruppo di audaci aviatori polacchi che, a quei tempi, componevano il 301° Squadrone da bombardamento, inquadrato nella Royal Air Force, la leggendaria aviazione militare britannica.
Come è risaputo, la Polonia era stata spartita fra la Germania nazista e l’Unione Sovietica, per cui, gli uomini di cui stiamo parlando erano un gruppo di “senza patria” che, come tanti polacchi di quei tempi, combattevano il nazismo servendo nelle Forze Armate inglesi, nella speranza di poter ridare un giorno la libertà alla loro amata terra.
Torniamo alla nostra storia…
Il 4 dicembre del 1943, proveniente da Tunisi, si era insediato nell’aeroporto militare “Campo Casale” di Brindisi il 301° Polish Bomber Squadron della RAF.
Molte erano state le operazioni svolte da questi aviatori polacchi, in diversi teatri del conflitto.
Poi, il 1° agosto del ’44, scoppiò la Rivolta di Varsavia: per la prima volta un popolo intero si ribellava contro i nazisti.
A questo punto, gli uomini del 301° di stanza a Brindisi, al comando del Maggiore Eugeniusz Archiwczewitz, decisero con grande determinazione, di loro iniziativa, di sostenere l’insurrezione.
Organizzarono un ponte aereo fra Brindisi e la terra polacca, allo scopo di rifornire i rivoltosi e la popolazione civile di Varsavia.
A rendere particolarmente eroico il loro gesto erano le circostanze.
Inglesi e americani, in coerenza con gli accordi presi con Stalin, non sostennero la Ribellione, lasciando Varsavia al suo destino. Era stato stabilito che la Polonia era di competenza solo dei sovietici.
Quindi, gli aviatori dello Squadrone dovevano cavarsela da soli, senza nessun supporto logistico. La loro operazione non era approvata dai superiori inglesi.
Perciò, diversi uomini del 301° persero la vita in questo nobile intento.
L’insegnamento da loro impartitoci ci è tutt’oggi molto prezioso.
Questa storia, unendo Brindisi e Varsavia, va altresì a nutrire lo specialissimo rapporto che c’è sempre stato fra Italia e Polonia e che nella storia si è andato a consolidare sempre di più.
La Rivolta fu domata nel sangue, ma per i nazisti era l’inizio della fine!
Ogni anno, in occasione della sua ricorrenza, Varsavia si ferma per un minuto
.".

Ringrazio Angelo Fazio, che mi ha (di fatto) scritto l'articolo.
Anzi, sarei ben onorato se lui scrivesse direttamente su questo blog.
Di lui ci si può fidare come ci si può fidare di un buon fratello, anche perché è molto competente in materia.
Ora, esprimo il mio parere nel merito.
Noi, qui in Italia, mitizziamo tanto la "Resistenza".
Pensiamo, però, a coloro che da fuori contribuirono a combattere il nazismo ed il fascismo.
Tra questi, ci furono i polacchi del Polish Bomber Squadron della RAF.
Anzi, i veri protagonisti della nostra liberazione furono anche loro.
Essi non avevano secondi fini, come quello di portare l'Italia nell'orbita sovietica.
Il loro sacrificio deve essere una lezione anche per noi.
La libertà è qualcosa di realmente prezioso.
Non la si vede ma quando la si perde ci si accorge di ciò.
Il popolo polacco conobbe le due brutte bestie che furono nazismo e comunismo.
Noi, qui nell'Italia di oggi, dibattiamo tanto sul condannare il fascismo ed il nazismo.
Condanniamo pure queste due ideologie ma stando in quest'ottica si dovrebbe condannare allo stesso identico modo anche il comunismo.
Anche il comunismo fece dei morti e non ne fece meno di nazismo e fascismo. I polacchi lo sanno e lo sappiamo anche noi.
Perché qui in Italia non si riesce ad avere una lettura obiettiva della storia?
Questo è inaccettabile!


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Ringrazio un caro amico di questa foto.