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martedì 19 settembre 2017

Agli amici ebrei: Shanà Tovà

Gli amici di fede ebraica stanno festeggiando la festa di Rosh haShanah, la festa del Capodanno ebraico.
Essa cade il primo giorno di Tishrì, uno dei mesi del calendario ebraico. Come ho scritto prima, è il Capodanno religioso ed è quello in base al quale si effettua il calcolo degli anni; è pertanto anche riferimento per le altre festività come l’Anno Sabbatico ed il Giubileo.
In pratica, è un po' come la festa di Cristo Re per noi cattolici.
Per noi cattolici, la fine di anno liturgico e l'inizio di quelle successivo è segnata dalla festa di Cristo Re, che cade di domenica.
Infatti, la prima domenica successiva a quella di Cristo Re è la I Domenica di Avvento, che è il periodo che porta a Natale.
La data della festa ebraica del Rosh haShanah non è sempre la stessa (come invece accade nel nostro calendario gregoriano), ma solitamente cade tra Settembre ed Ottobre. Nel 2017 il Capodanno Ebraico sarà la notte tra il 20 ed il 21 settembre, momento dal quale iniziano i 10 giorni penitenziali durante i quali tutti gli Ebrei prendono coscienza delle proprie azioni dell’anno appena terminato e chiedono perdono a D. Alla fine dei 10 giorni c’è lo Yom Kippur, la ricorrenza che celebra il giorno dell’espiazione dei peccati.
Sarà il Capodanno Ebraico n° 5778. I 10 giorni penitenziali sono molto importanti per gli ebrei poiché non solo si fa un’analisi di sé e delle proprie azioni, ma si deve riflettere anche sui torti arrecati alle altre persone.
Una volta che si è individuato e riconosciuto il male verso altri, l’ebreo deve chiedere a lui il perdono.
In pratica, è un po' come il nostro Atto di Dolore, che noi cattolici (però) pronunciamo durante ogni messa.
La festa del Capodanno Rosh haShana dura 2 giorni (quindi quest’anno saranno festività ebraiche il 21 ed il 22 settembre, oltre alla sera del 20), anche se ci sono testimonianze di come nell’antica Gerusalemme si festeggiasse solo il primo. Le due giornate sono dette anche “del ricordo” e “del Giudizio”: il ricordo è quello degli uomini che meditano sulle violazioni ai precetti sacri, il giudizio è quello divino nei confronti di tutti gli uomini. Ma sono anche definite le giornate del suono: ciò deriva da una delle tradizioni del Capodanno ebraico che vuole che ogni mattina si suoni lo Shofar, il corno di ariete, simbolo del risveglio del popolo ebraico dal torpore e richiamo all’avvicinarsi del Giudizio divino.
La festa si caratterizza anche per la sua convivialità, con la cena in famiglia. I cibi simbolo sono il miele ed il melograno, simboli di prosperità.
Agli amici di fede ebraica: Shanà Tovà!

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