Cari amici ed amiche,
più volte ho sollevato la questione delle Regioni e del referendum costituzionale che si farà il 4 dicembre.
Ora, vi rinfresco la memoria.
L'Italia è divisa in venti Regioni, quindici a statuto ordinario e cinque a statuto speciale.
Le cinque Regioni a statuto speciale sono la Valle d'Aosta, il Trentino-Alto Adige, il Friuli-Venezia Giulia, la Sardegna e la Sicilia.
Esse godono di larga autonomia a livello fiscale e (spesso e volentieri) la usano male.
Si possono tenere i soldi delle loro tasse.
Al contrario, le Regioni a statuto ordinario debbono dare parte dei loro soldi allo Stato, però, in base alla ricchezza che esse producono.
Lo Stato poi ne ridà una parte alle Regioni, in base a quello che dovrebbe essere un principio di sussidiarietà.
Tuttavia, accade questo: le Regioni a statuto speciale si tengono i soldi e quelle a statuto ordinario che sono più deboli danno allo Stato meno soldi.
In pratica, il fisco grava solo su alcune Regioni, quelle Regioni che producono ricchezza ma che oggi sono colpite dalla crisi.
Pensiamo alla Lombardia (in cui abito) e al Veneto.
La riforma costituzionale voluta dal premier Matteo Renzi, che si voterà al referendum, non risolverà questo problema.
Anzi, lo peggiorerà.
Se passasse la riforma al referendum, le Regioni a statuto speciale continueranno a tenersi i soldi mentre quelle a statuto ordinario perderanno i loro i poteri e quelle che già sono tartassate dal fisco continueranno a pagare.
Si sarebbe potuta fare una riforma seria introducendo il federalismo, in cui le Regioni avrebbero avuto la stessa autonomia, con tanto di federalismo fiscale.
Una riforma del genere avrebbe avuto anche il consenso del centrodestra.
Invece, Renzi ha fatto altrimenti, spaccando il Paese e cercando di imporci questo mostro di pseudo-riforma.
Diciamo "no" a questo obbrobrio.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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