Il "sì" non farà crescere l'economia

Cari amici ed amiche,

il premier Matteo Renzi dice che se al referendum costituzionale del 4 dicembre vincerà il "sì" ci sarà una crescita economica.

In realtà, come riporta il quotidiano "Il Giornale", Mediobanca Securities, il braccio londinese di intermediazione finanziaria di Piazzetta Cuccia, depotenzia la valenza della consultazione del 4 dicembre e, sostanzialmente, ritiene "sopravvalutato" il rischio di instabilità politica paventato dai sostenitori del premier. Ancorché la storica merchant bank non possa iscriversi tra i fan del presidente del Consiglio, non gli è nemmeno mai stata ostile. Mediobanca Securities è separata dalle attività corporate guidate dall'ad Alberto Nagel e la sua autonomia è tale che il report firmato dal capo analista Antonio Guglielmi non si iscrive nella "linea politica" della casa madre rappresentando, a tutti gli effetti, un caveat per il premier.
I mercati chiedono al nostro Paese la governabilità. E' una richiesta sensata.
Ora, la governabilità non è data dalla legge elettorale.
Anche se ci fosse l'Italcum, la governabilità potrebbe non esserci.
Anche se un partito prendesse il 60% dei consensi al primo turno (l'Italicum prevede il ballottaggio) basterebbe che un manipolo di parlamentari rompesse con il partito stesso ed il governo cadrebbe.
Infatti, la "riforma" di Renzi non introdurrà il vincolo di mandato né il principio della sfiducia costruttiva, il quale permetterebbe di tornare al voto se non ci fosse più la maggioranza eletta dal popolo e che ha sostenuto il governo.
Il casino resterebbe.
Cordiali saluti.