Souad Sbai |
Cari amici ed amiche,
l'amico e collaboratore Angelo Fazio mi ha portato all'attenzione questo articolo de "Il Velino" in cui ha parlato l'ex parlamentare del Popolo della Libertà e giornalista di origini marocchine e di religione islamica Souad Sbai:
“Essere sorpresi oggi significa non aver visto né capito nulla e non aver ascoltato nessuno degli allarmi lanciati in queste settimane. Che oggi in Libia sia stato formalmente proclamato l’emirato islamico non sorprende certo noi, che da tempo abbiamo denunciato la prossima caduta del Paese nelle mani del jihadismo di stampo qaedista. Ecco a cosa ha portato l’abbattimento del regime di Gheddafi e il suo assassinio, proprio per mano di quelli che oggi si proclamano emiri di Libia e che fino a ieri erano ‘amici’ di certi governanti occidentali”. Così in una nota Souad Sbai, scrittrice e giornalista italo-marocchina, commenta la presa di Bengasi da parte dei jihadisti di Ansar al Sharia e la proclamazione dell’emirato islamico in Libia. “Oggi l’integralismo terrorista sulle sponde del Mediterraneo fa paura, ma chi si prende la responsabilità del disastro diplomatico, politico, storico e umano in Libia? Forse monsieur Sarkozy, che con l’eliminazione fisica del vecchio e fin troppo generoso amico Gheddafi pensava di sigillare certi armadi? Oppure il presidente Obama, che dopo aver sponsorizzato la primavera araba degli estremisti ha pensato bene di lasciare un intero quadrante allo sbando, in preda al caos e al terrorismo? Quando ha fatto comodo, per abbattere Gheddafi, i caccia europei e americani erano già in volo prima della risoluzione Onu. Oggi, che i terroristi di fatto dominano la Libia, dove sono gli aerei dei liberatori? Scongiurare il rischio, come denunciato dalla nostra diplomazia, che dai barconi scenda in Europa una cellula qaedista pronta ad esplodere, non è negli accordi con il Califfo Al Baghdadi? In questo momento Mare Nostrum non ha più motivo di esistere, ora la priorità è fermare il rischio terrorismo, perché il pericolo è altissimo.”.
Ringrazio di cuore Angelo.
Quanto riporta Souad Sbai ci deve fare temere situazioni pericolose.
Basti pensare a quello che sta facendo Hamas contro Israele o a quello che sta combinando ISIS in Iraq.
I cristiani hanno lasciato Mosul.
Inoltre, vi è una situazione di instabilità in Egitto.
Non dimentichiamoci della Turchia, ove il Premier Tayyp Erdogan vuole riconvertire in moschea la Basilica di Hagia Sophia, un edificio che dovrebbe essere restituito a noi cristiani.
La situazione in Libia (in cui i fondamentalisti hanno preso il controllo di Bengasi) completa questo quadro inquietante.
Oltre a ciò, vi sono le cellule dormienti qui in Europa.
Noi Europei siamo stati di manica troppo larga per ciò che concerne l'immigrazione e l'Islamismo.
Sono state costruite moschee senza controlli e si è aperto all'immigrazione clandestina senza alcun freno.
In altri Paesi, come l'Australia, si è posto un freno a certe situazioni.
Qui in Europa e in Italia non si è fatto nulla per fermare certe situazioni.
Ora se ne vedono gli effetti.
Basti pensare a quello che accade agli ebrei di tutta Europa.
Essi sono costretti a scappare perché in Europa non sono più sicuri.
Anche noi cristiani siamo non siamo messi bene.
Siamo attaccati sia dai laicisti e rischiamo anche attacchi da parte dei fondamentalisti islamici.
La società europea è decaduta.
In nome dei principi di laicità, abbiamo distrutto la famiglia e abbiamo tolto i simboli della nostra cultura, dando campo libero ai fondamentalisti islamici che si arrogano il diritto di "insegnarci la morale".
Questo è male!
Noi dobbiamo recuperare le nostre radici.
Cordiali saluti.
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