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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 17 agosto 2014

Lettera al ministro del Regno d'Italia Sidney Sonnino

Egregio signor ministro,

per l'Italia, voi avreste potuto fare molto più di quello che faceste.
Voi vi adoperaste per il Mezzogiorno e cercaste di combattere il quelli del "sole nascente", una vera peste che avrebbe ammorbato il nostro amato Paese.
Voi faceste quello che qualsiasi buon tory faceva.
Difendeste la proprietà privata, principio che regge una sana dottrina economica.
Però, voi erraste.
Erraste gravemente.
Voi avreste dovuto cercare un dialogo con chi stava al di là del Tevere.
La storia fu piena di casi simili.
Nell'Inghilterra, terra a voi materna, ci furono casi di collaborazione tra voi protestanti e quelli che voi chiamate "papisti", ossia noi della Chiesa di Roma.
Vogliamo parlare del duca Thomas Howard di Norfolk?
Vogliamo parlare di re Carlo I, della casata degli Stewart?
Vogliamo parlare del patriota irlandese William Smith O' Brien?
Vogliamo parlare dell'altro patriota irlandese Charles Stuart Parnell?
Essi erano tutti della vostra fede ma non esitarono ad allearsi con noi papisti per il bene di tutti.
Voi vi sareste dovuti con noi, per creare una forza in grado di arginare quelli del "sole nascente"  ed ogni movimento di popolo che potrebbe funestare la nostra storia.
Tenete a mente queste parole e le tengano anche i posteri.
Mi congedo con ossequi.

Cari amici ed amiche,

questa "lettera" è indirizzata a Sidney Sonnino (1847-1922).
Sonnino fu un politico toscano esponente della Destra storica.
Egli era un barone.
Il cognome indica le origini ebraiche. 
Suo padre, Isacco Sonnino, fu un commerciante di origini ebraiche mentre sua madre, Georgina Sophia Arnaud Sonnino (nata Dudley) era britannica.
Sidney Sonnino era di fede anglicana.
Fu Ministro del Tesoro e delle Finanze dal 1893 al 1896 e Presidente del Consiglio dal 1909 al 1910.
Nel 1914, Sonnino divenne Ministro degli Esteri e mantenne questa carica fino al 1919.
Condusse le trattative del Patto di Londra (1915) con cui l'Italia sarebbe entrata nella I Guerra Mondiale al fianco di Francia, Inghilterra e Russia.
Dopo la vittoria (1918) egli partecipò alla Conferenza di Parigi (1919) in cui chiese i territori promessi nel Patto di Londra. 
La sua politica era tipica di un uomo di destra.
Egli fu liberale e conservatore.
Fu anche un meridionalista convinto, opposto a coloro che seguivano Giovanni Giolitti. 
Da uomo di destra quale sono, penso che tuttavia egli abbia commesso un errore.
Sonnino non poteva pretendere di fare un grande progetto politico di destra e contro il socialismo (che egli vedeva come una minaccia) senza l'appoggio dei cattolici.
Avrebbe dovuto fare quello che fecero personaggi come il duca di Norfolk Thomas Howard (1536-1572), re Carlo I Stewart (1600-1649), il patriota irlandese William Smith O' Brien (1803-1864) ed il connazionale Charles Stewart Parnell (1846-1891).
Essi erano tutti protestanti ed anglicani (anche se forse re Carlo I era cripto-cattolico) ma cercarono di avvicinarsi ai cattolici nelle cause comuni.
Sonnino ed i cattolici avrebbero dovuto unirsi in una causa comune contro il socialismo e contro certi movimenti di popolo, fascismo compreso.
Forse, se si fosse fatta una cosa del genere, la storia italiana sarebbe stata molto diversa e forse oggi avremmo un centrodestra forte.
Cordiali saluti.






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