Matteo Renzi |
in un piccolo articolo su "Panorama", Luca Ricolfi critica il Premier Matteo Renzi.
Egli ne critica le promesse, che sistematicamente non vengono mantenute.
Persino Eugenio Scalfari ha detto che l'idea del bonus di 80 Euro nelle buste paga era una trovata elettorale.
Mi ricordo molto bene di una trasmissione politica fatta poco prima delle elezioni del 25 maggio in cui era stata intervistata una vecchina che aveva detto che avrebbe votato il Partito Democratico e Matteo Renzi perché avrebbe dato gli 80 Euro anche ai pensionati.
Peccato che ora Renzi abbia fatto marcia indietro.
Sempre su "Panorama", Ricolfi ha scritto anche un articolo intitolato "I 4 motivi per cui Renzi sta deldendo".
Dell'articolo è interessante la parte che recita:
"Delusione numero 1. Sollecitato a varare subito il codice semplificato del lavoro, Renzi ha cominciato a cincischiare, rimandando tutto a dopo l’estate, e dando un’unica debolissima spiegazione, ossia che fra 3 e 8 mesi di attesa non vi sarebbe poi una così grande differenza.
Delusione numero 2. La riforma del mercato del lavoro, che un aspirante premier dovrebbe avere pronta nel cassetto da anni, viene affidata a un lunghissimo iter parlamentare, basato su una legge delega al governo. Gli ottimisti dicono che ci vorrà un anno, i pessimisti ricordano che in passato disegni di legge altrettanto complessi di anni ne hanno richiesti tre.
Delusione numero 3. Il decreto legge Poletti, concepito per cominciare a introdurre un po’ di flessibilità (ma soprattutto di buon senso) nel mercato del lavoro senza aspettare la conclusione dell’iter della legge delega, viene progressivamente stravolto e svuotato, al solo scopo di accontentare la Cgil e la sinistra del Pd. Domani come ieri sarà difficile assumere apprendisti, perché gli adempimenti e i vincoli per le imprese restano pesanti.
Delusione numero 4. Nella scelta fra sgravi Irpef e sgravi Irap vengono privilegiati nettamente i primi, con la conseguenza di favorire chi un posto di lavoro già ce l’ha, e di nulla offrire a chi un lavoro non ce l’ha ancora, soprattutto disoccupati, giovani e donne escluse dal mercato del lavoro. Con una ulteriore aggravante: i lavoratori dipendenti poveri, quelli che guadagnano meno di 8.200 euro lordi all’anno (circa 400 euro netti al mese) non avranno alcun bonus in busta paga, chi ne guadagna di più sì (purché non superi i 26 mila euro l’anno).".
E' sempre il solito modus operandi: Renzi fa l'annuncio di una riforma eclatante.
Lo sa fare molto bene.
La gente abbocca e gli dà il consenso.
Poi, avuto il consenso, Renzi dice che quella cosa che egli ha promesso non può essere fatta.
Basti pensare al taglio dell'IRAP che non c'è stato.
Siamo alle solite.
Ora, se a fare una cosa del genere fosse stato il presidente Berlusconi, subito ci sarebbero stati processi mediatici e strali a go go.
Intanto, il giornale "New York Times" parla di un' Italia al capolinea.
Anche l'export sta avendo un crollo, dopo che la Russia ha deciso di bloccare i prodotti americani, europei ed italiani, in seguito alle sanzioni europee ed americane.
Forse, Renzi non avrebbe dovuto sposare la linea europea.
Cordiali saluti.
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