Giuanin d'la Masoeula |
chi entra nel Santuario della Beata Vergine Maria Assunta delle Grazie di Curtatone (Mantova) non può non notare come primi elementi i manichini posti nelle nicchie.
Alcuni di essi risalgono al XVI secolo ed altri sono posteriori e non raffigurano santi ma persone che ebbero ricevuto dei miracoli dalla Vergine Maria e che si fecero ritrarre nelle statue polimateriche che noi oggi vediamo, per l'appunto i manichini.
Le nicchie in cui si trovano si sviluppano in due livelli.
Nel livello più in alto vi sono raffigurati personaggi altolocati.
Tra questi vi sono Papa Pio II, l'imperatore del Sacro Romano Impero Germanico Carlo V d'Asburgo e suo figlio, il re di Spagna Filippo II.
Negli stalli inferiori vi sono invece delle personalità più umili.
Vi sono soldati.
Secondo qualcuno, uno di questi soldati, quello che si trova alla sinistra di chi entra e che nel tondo sottostante reca la scritta che recita "Al mio nemico che qui giace a terra/ Miglior vita nel ciel dal figlio ottieni/ Se già mi festi trionfante in guerra", somiglierebbe al sottoscritto.
Magari, potrebbe essere stato un mio antenato, anche se lo ritengo poco probabile, essendo io non di origini mantovane ma abruzzesi e siciliane.
Alcune di queste statue hanno anche dei nomi.
Vi è Miseria, un personaggio strano che potrebbe essere stato uno dei più antichi casi di ermafroditismo.
Il "pezzo forte" è però una statua che si trova alla destra di chi entra nella chiesa.
Da piccolo, quando vedevo quella statua, io avevo gli incubi.
Io sono sempre stato un po' impressionabile e quando ero più giovane lo ero ancora di più.
Addirittura, per un certo periodo, avevo delle difficoltà ad entrare in quella chiesa.
Com'è noto, queste statue sono fatte di cartapesta, colla animale e legno di pioppo.
Con il tempo, i depositi di pulviscolo e fumi dei ceri accesi, l'azione di animali come topi e la mancanza di restauri queste statue si rovinarono.
Così, ci furono volti scavati dai topi e resi irriconoscibili dalla polvere ed arti penzolanti.
Solo con i restauri del 1999 si riuscì a mettere a posto la situazione.
Una di queste statue ebbe questi problemi in modo serio.
Questa statua raffigura un boia con una mazza e che è raffigurato nell'atto di spaccare la testa ad un condannato a morte.
Il suo nome in dialetto mantovano è Giuanin d'la Masoeula o Giuanin dla Masola.
In italiano, egli può essere chiamato Giovannino del Mazzuolo.
La sua professione era triste e lugubre.
Per l'appunto, Giuanin d'la Masoeula era un boia.
Nel tondo sotto la statua vi è scritto: "Perché sottratto m'hai, Vergine pia / da tanti colpi di nemica mano, / t'offro con l'armi la sembianza mia".
A questo punto, c'è da chiedersi se il protagonista della vicenda sia stato il boia o il condannato.
Per alcuni, pare che il protagonista sia stato il condannato e che pare che quest'ultimo sia stato graziato per intervento della Madonna.
Però, guardando la statua, il condannato non si vede.
Quindi, per altri, il protagonista potrebbe essere stato il boia.
Si sa, i boia non avevano molti amici.
Essi dovevano rendere esecutive delle condanne a morte.
Qualcuno, un congiunto di qualche condannato, potrebbe avere minacciato Giuanin d'la Masoeula e questi potrebbe essersi rivolto alla Madonna che potrebbe averlo salvato.
Questo è un enigma.
Di sicuro, le statue di Grazie rappresentano uno spaccato della società mantovana del XVI secolo.
Cordiali saluti.
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