Cari amici ed amiche.
Avrei voluto commentare il mio articolo scritto su "Italia chiama Italia" ed intitolato "Italia bloccata per i capricci del Pd".
Invece, debbo parlare di una cosa assai più importante, il caso del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, secondo quanto riportato da un libro-intervista di Alan Friedman, nell'estate del 2011 avrebbe contattato Mario Monti per fare cadere il Governo del presidente Berlusconi.
Questo libro confermerebbe una tesi già nota.
Il presidente Berlusconi dava molto fastidio ad una certa parte (molto potente) dell'Unione Europea.
Basti pensare al suo no al Fiscal Compact, che era tanto caldeggiato dalla Germania.
Basti pensare alla guerra in Libia, che altro non era stato che un pretesto della Francia per controllare un territorio su cui c'era una partnership tra l'allora Governo italiano e Gheddafi.
Il presidente Berlusconi ledeva anche certi interessi particolari in Italia.
Basti pensare alle cooperative.
Inoltre, la rottura di Gianfranco Fini (per un interesse personale di quest'ultimo) aveva dato a chi voleva fare cadere il presidente Berlusconi un altro pretesto per portare avanti il suo piano.
Queste tre cose si saldarono e trovarono un punto di incontro proprio in Napolitano.
Ricordo che nell'estate del 2011 lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi era di circa 250 punti e non di 500 come qualcuno dice.
La disoccupazione era più circa all' 8%, contro il 13% di oggi.
Questi tre fatti generarono la "tempesta perfetta" e fecero sì che Napolitano portasse avanti il suo piano.
Del resto, ieri, durante la trasmissione "Quinta colonna", era stato fatto vedere uno spezzone dell'intervista di Friedman a Mario Monti che ha praticamente confermato di avere avuto contatti con Napolitano.
A questo punto, Napolitano deve chiarire...e senza giri di parole!
Cordiali saluti.
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