Cari amici ed amiche.
Lo ammetto, sono un provocatore.
Però, a volte, dalle provocazioni possono nascere anche discussioni costruttive.
Qui a Roncoferraro, c'è chi mi rimprovera di essere uno che se ne frega del proprio paese e che guarda troppo fuori.
Parafrasando il titolo di una nota canzone intitolata "The world is not enough", rispondo dicendo "Roncoferraro is not enough".
Molti miei compaesani ritengono che il mondo giri intorno a Roncoferraro e che Roncoferraro sia al centro del mondo e non guardano oltre.
Spesso e volentieri, però, essi trascurano anche quello che c'è a Roncoferraro.
Prendiamo ad esempio, il "Risotto alla pilota".
Per carità di Dio, il "risotto alla pilota" è buono però lo si mangia ignorando la sua storia, una storia che affonda le radici nella più nobile tradizione contadina, a quando i proprietari terrieri facevano ammazzare il più grosso maiale nel giorno di Santa Caterina d'Alessandria (25 novembre) e, per tastare la pasta dei salami e vedere se gli aromi erano giusti, si cucinava il pesto fatto di carni magre e grasse e lo si serviva con il riso.
Anche il riso ha dietro una storia, di cui avevo parlato nell'articolo intitolato "Dalla Cina a Roncoferraro, il viaggio del riso".
Inoltre, io ho più volte portato all'attenzione la questione della scultura del campanile di Barbassolo, scultura che ricorda le statue-stele di Pontremoli, in Toscana.
Quelli della frazione di Governolo si vantano tanto del fatto che la loro zona possa essere stata il teatro dell'incontro tra San Leone Magno Papa ed il re degli Unni Attila.
A Governolo, vi è il "Loghino San Leone", una corte che pare si trovi sul punto in cui secondo la tradizione San Leone Magno ed il re degli Unni Attila si incontrarono.
Secondo il professor Gualberto Storti, un noto studioso che aveva operato anche presso l'area archeologica del "Forcello", il re Unno ed il Papa non si incontrarono a Governolo ma a Ponte Ventuno, una zona del Comune di Curtatone.
Con lui avevo avuto anche un colloquio telefonico.
Il fiume Mincio era molto diverso.
Però, presso Governolo, morì Giovanni de' Medici, detto Giovanni dalle Bande Nere (1498-1526).
Giovanni dalle Bande Nere morì al servizio della Chiesa, nella lotta tra la Lega di Cognac (una lega costituita da Francia, Stato della Chiesa, Repubblica di Firenze, Ducato di Milano, Repubblica di Genova e Regno di Navarra e che fu appoggiata dal Regno di Inghilterra di re Enrico VIII) e le forze imperiali dell'imperatore del Sacro Romano Impero di Carlo V.
Peccato che, il monumento che fu costruito nel punto in cui egli fu ferito che lo ricorda, l'edicola di Sant'Antonio Abate (che è raffigurata nella foto qui sopra), non sia in buone condizioni, come potete ben vedere.
Il campanile della chiesa dei Santi Erasmo ed Agostino di Governolo è gotico-lombardo e staccato dal resto della chiesa del XVIII secolo.
Ora, l'arco alla base del campanile testimonia la presenza della vecchia chiesa, una chiesa che era orientata ad est, a differenza di quella attuale che è orientata a nord.
Questo potrebbe dare l'idea di come fosse stato il centro abitato di Governolo nel Medio Evo.
Secondo quanto detto dal compianto rabbino di Mantova Fabio Norsa e riportatomi dall'amico Franco Carreri, pare che nella zona del "Castellazzo" una zona del Comune di Roncoferraro che non è lontana dalla frazione di Barbasso, pare che fosse stato il primo insediamento ebraico del Mantovano.
Quella zona è chiamata tuttora Valle dei Signori.
Ora, il termine "valle" non indica una valle montana ma deriva dal latino "vallum", ossia "terrapieno, argine".
Pare che abitatori di quella zona non fossero stati solo gli ebrei ma anche i catari.
Il termine "Valle dei Signori" potrebbe indicare il fatto che in quella zona si fossero insediati dei mercanti.
Sia i catari che gli ebrei erano mercanti.
In Provenza era così ed io sono abbastanza documentato da potere dire le cose.
Nella frazione di Pontemerlano, vi è una strana corte di campagna, la Corte Rottadola.
In questa corte vi è un bizzarro corridoio con quattro scale, come mostra la foto qui sotto
Corte Rottadola |
Tra l'altro, la Corte Rottadola è a pianta quadrata.
Nell'esoterismo il quadrato indica un recinto sacro ed simbolo di stabilità, stagnazione.
Potrei dire anche altro ma rischierei di sembrare prolisso e polemico.
Un consiglio che do ai miei conterranei è quello di andare oltre il proprio naso e di essere sempre curiosi e mai tetragoni.
Cordiali saluti.
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