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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 23 febbraio 2014

Un popolo alle corde




Cari amici ed amiche.

Attraverso Facebook, l'amico Marco Stella mi ha fatto leggere questo testo:

"Siamo alle corde
Italiani: un popolo alle corde.

Vita e pugilato vengono spesso paragonati appunto perché la nobile arte sa esser spesso maestra di vita. Approfittando di questo spunto vita-pugilato vedo il nostro popolo letteralmente alle corde o magari anche all’angolo, senza apparente via d’uscita, pigliando colpi da desta e manca, col fiato corto, col sapor di sangue in bocca, con gli occhi che faticano a stare aperti, un po’ per il sudore, un po’ per i colpi già presi. Ed i colpi arrivano secchi sferrati da un avversario più giovane ed il pugile Italia non ha più la forza prorompente di Carnera o la velocità di Loi o Benvenuti. Altre epoche quelle: di una Nazione vera (Carnera) o di una Nazione impegnata nella dinamica ricostruzione (Loi e Benvenuti). Ora siamo alle corde, siamo all’angolo e l’unica alternativa è prenderle il meno possibile, tener la guardia alta, saper incassare se necessario, stringere i denti, irrigidire gli addominali, respirare dal naso, cercare di aprire gli occhi.

Fuori metafora, cari amici impegnati in politica, di qualunque idea, di qualunque partito dovete dare al cittadino tutti gli strumenti affinché sappia difendersi al meglio. Lottate con le poche armi restate affinché i diritti dei nostri cittadini, sudati e guadagnati nei decenni, non vengano spazzati letteralmente via.

Qui non si tratta della solita menata del fascista che rinfaccia al comunista che la carta del Lavoro è idea sua o del comunista che si garba delle lotte sindacali degli anni ’70, è molto oltre questo logorante battibecco. Cosa gliene frega al cittadino se la Carta del Lavoro é fascista o se la CGIL ha contribuito negli anni al miglioramento della vita dell’operaio, cosa gliene frega al cittadino chi ha ideato la tredicesima o creato l’inps, chi ha istituito le case popolari e tutto il resto. Quello che importa al cittadino e che ci sia sempre qualcuno disposto a combattere per non fargli perdere questi diritti.

Io ho l’ernia al disco, mi fa male la mano destra e non riesco a colpire bene, ho perso qualche diotria e magari la retina sinistra si è um po’ staccata...sono alle corde, datemi una mano voi. Dateci una mano! DIAMOCI UMA MANO – STRINGIAMOCI A COORTE PERCHÉ NE VA DEL FUTURO DEL NOSTRO POPOLO.



AI MOLTI DI VOI CHE GIÀ LO STANNO FACENDO: G R A Z I E
".

Io non sono fascista.
Io critico e condanno pesantemente certe scelte del fascismo, come le leggi razziali e l'alleanza con la Germania, che furono cose criminali ed abominevoli.
Sono anticomunista ed antinazista.
Una cosa, però, va detta e ringrazio Marco della riflessione.
Io penso che l'Italia sia sia messa alle corde da sola.
In primo luogo, non si è fatta valere a livello europeo e ha permesso ad altri Paesi (Germania in primis) di mangiarle in testa.
A livello europeo ha espresso personaggi che hanno portato avanti interessi particolari (come Romano Prodi) a scapito di quelli nazionali.
Questi interessi particolari si erano mostrati poi a pannaggio di certe nazioni, come la Germania.
In secondo luogo, non sono state fatte delle riforme vere.
Si sa perché non si investe in Italia.
Ci sono troppe tasse, c'è troppa burocrazia, c'è una giustizia che non funziona, mancano le infrastrutture e mancano i collegamenti tra scuola e mondo del lavoro.
Da disoccupato lo so.
Tutto è collegato.
Con  la burocrazia alta, le tasse sono alte.
La giustizia è lenta (com'è lenta la burocrazia) e ci sono magistrati interessati più a fare politica che a fare il loro mestiere.
Sia a causa di pasticci burocratici che a causa di altre situazioni, non si riescono a fare buone infrastrutture.
La stessa scuola pubblica è ridotta più all'insegnamento teorico che non a quello funzionale al lavoro ed è sempre più un apparato burocratico. Ci sono scuole che hanno più insegnanti che alunni.
Dove si crede di andare in questa situazione?
Purtroppo, scardinare questo sistema significa fare scoppiare il caos, poiché (ad esempio) si sindacati difendono i burocrati piuttosto che gli insegnanti in eccesso.
C'è una legge, la "Legge Mosca" del 1974, che garantisce un fisco agevolato alle cooperative.
Ergo, le cooperative pagano meno tasse, facendo di fatto concorrenza sleale alle aziende normali.
Togliere la "Legge Mosca" creerebbe dei problemi poiché questo sistema si è cristallizzato su questi interessi.
Servirebbe un cambio radicale ma il ceto politico è troppo debole, poiché parte di esso ha a che fare con queste cose.
Servono meno burocrazia (anche grazie alla digitalizzazione), meno statalismo, meno tasse, l'abolizione di leggi (come la Legge Mosca), una riforma della giustizia ed una serie di opere infrastrutturali strategiche.
L'Italia deve diventare come l'Inghilterra di Margaret Thatcher.
Se non si cambia si finisce male.
Cordiali saluti.




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