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venerdì 21 febbraio 2014

La Chiesa, l'Impero ed il Conclave



Cari amici ed amiche.

Don Giovanni Telò, parroco di Villa Garibaldi di Roncoferraro (Mantova), ha messo nel suo "Album delle curiosità di Facebook" questo articolo:
"L’ALBUM DELLE CURIOSITÀ
Scopriamo il territorio di Roncoferraro • 7

La storia del nostro territorio è strettamente legata a una donna, coraggiosa e colta, fedele alla Chiesa: Matilde di Canossa (1046-1115). Nella prima foto vediamo la “gran contessa” Matilde, seduta in trono, in un’antica miniatura. Ella regge un dominio che, nel Medioevo, si estende su una vasta area dell’Italia settentrionale e centrale. Lo porta avanti per ben
quarant’anni.
All’interno di questi possedimenti c’è anche la “curtis” (corte) di Barbasso. Il nome non deve trarre in inganno, in quanto la corte era molto estesa: andava da Ostiglia a Stradella di Bigarello, passando per Governolo. Comprendeva i villaggi di Carzedole (oggi Villa Garibaldi), Roncoferraro, Governolo e Casale. Alcuni terreni di Barbasso e Casale vengono donati all’abbazia benedettina di Polirone (San Benedetto Po), fondata nel 1007 da Tedaldo di Canossa, il nonno di Matilde.
La “gran contessa” vende la corte di Barbasso a Ubaldo, vescovo di Mantova. È il 1088, in un periodo di forti tensioni tra il papa Gregorio VII e l’imperatore Enrico IV: tensioni che vanno sotto il nome di “lotta per le investiture” e che riguardano il diritto di concedere le cariche ecclesiastiche. Matilde non tollera ingerenze e si schiera dalla parte del Papa.
Una donna determinata, si diceva. Lo si capisce anche dalla sua “firma” (nell’altra foto): "Matilda, Dei gratia si quid est", che, tradotta, significa: “Matilde, che se è qualcosa, lo è per grazia di Dio”. In mezzo alle parole compare una croce.
Nelle foto: la miniatura appartiene alla “Vita Mathildis” di Donizone, 1115 circa (Biblioteca apostolica vaticana); la firma di Matilde è del 1107 (Archivio storico diocesano di Lucca)
.".

Quello che accadde nelle scontro tra Matilde di Canossa (1046-1115) e l'imperatore Enrico IV di Franconia (1050-1106) altro non fu che uno scontro tra un Papato che voleva essere indipendente dal Sacro Romano Impero ed un Sacro Romano Impero che voleva essere superiore al Papato e che voleva arrogarsi il diritto di eleggere i vescovi ed il Papa.
In quell'epoca, l'elezione del Papa fu influenzata dal potere temporale, l'imperatore.
Questo determinava problemi poiché se un Papa non era gradito all'imperatore, questi gli faceva la guerra e poteva nominare un Antipapa, cosa che Enrico IV fece.
In pratica, quello che voleva mettere in atto l'imperatore fu una sorta di cesaropapismo, anche se non palese. 
Infatti, i Papi voluti dagli imperatori dovevano essere dei "pupi" in mano ad essi e a fare quello che essi volevano.
Inoltre, non si riusciva nemmeno ad eleggere un Papa in modo sereno.
Forse da questa situazione nacque il Conclave.
Tra il 1268 ed il 1271 si dovette eleggere il Papa a Viterbo.
Questa elezione fu drammatica poiché i cardinali non si misero d'accordo.
Stanchi ed esasperati i viterbesi chiusero a chiave i cardinali nel Palazzo Papale (Viterbo, una città che spero di visitare, era la "città dei Papi) e li lasciarono lì finché non fu eletto Papa Gregorio X.
Certo, le influenze dei poteri temporali ( imperatori, principi e re) non furono eliminate del tutto ma almeno furono ridotte.
Il Conclave del 1268-1271 fu l'affrancamento della Chiesa dall'Impero.
Cordiali saluti. 



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