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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 25 febbraio 2014

L'errore del Nuovo Centrodestra

Cari amici ed amiche.

Vorrei fare un'analisi su quella che è la questione del Nuovo Centrodestra, la formazione politica guidata da Angelino Alfano, che è stata fondata con la rottura del Popolo della Libertà, la cui parte maggioritaria è confluita in Forza Italia.
L'analisi che voglio fare non è basata su rancori personali (che non ho) ma su un dato oggettivo.
Certamente, la rottura del Popolo della Libertà e la nascita del Nuovo Centrodestra ha causato una frattura tra i moderati.
Sappiamo tutti cosa era successo.
Vedendo che il Governo presieduto da Enrico Letta non faceva ciò che era stato programmato (basti pensare all'IVA aumentata e all'IMU che non era stata tolta) il leader dell'allora Popolo della Libertà, il presidente Silvio Berlusconi, ha cominciato ad avere problemi a restare in quella maggioranza con il Partito Democratico, Scelta Civica ed Unione di Centro.
A ciò, si univa anche l'insofferenza personale che Letta aveva (e tuttora ha) per il presidente Berlusconi.
Sappiamo tutti che Letta è un discepolo di Beniamino Andreatta, un esponente democristiano (oggi scomparso) che era sempre stato molto ostile al presidente Berlusconi.
Questa insofferenza aveva portato Letta a comportarsi più come un esponente del Partito Democratico fortemente ostile verso il presidente Berlusconi che non come il Presidente del Consiglio di un Governo fondato su un compromesso tra il Partito Democratico, l'Unione di Centro, Scelta Civica ed il Popolo della Libertà.
La prova di ciò era proprio nel fatto che Letta avesse propiziato la scissione dei parlamentari del Popolo della Libertà che facevano riferimento ad Alfano.
Come l'aveva fatto?
Il 28  settembre 2013, il Popolo della Libertà aveva oramai palesato la sua insofferenza verso il Governo Letta.
Questo era avvenuto in seguito all'aumento dell'IVA di un punto, cosa su cui Letta avrebbe potuto fare qualcosa.
Il presidente Berlusconi parlava oramai di sfiducia nei confronti del Governo Letta.
I membri del Governo che facevano parte del del Popolo della Libertà (come i ministri Angelino Alfano, Maurizio Lupi, Nunzia De Girolamo, Gaetano Quagliariello e Beatrice Lorenzin ed i vari sottosegretari) si erano dimessi, in seguito alla richiesta del presidente Berlusconi, ma avevano iniziato a distaccarsi dalla linea del partito, cosa che già avevano iniziato a fare prima, nelle manifestazioni organizzati dallo stesso presidente Berlusconi.
Letta aveva respinto queste dimissioni, tranne che quelle della sottosegretaria Michaela Biancofiore, una esponente dell'allora Popolo della Libertà (oggi di Forza Italia) molto vicina al presidente Berlusconi.
Alfano non aveva tutelato Michaela Biancofiore, cosa che (in quanto segretario del Popolo della Libertà) avrebbe dovuto fare.
Il 2 ottobre, la componente del Popolo della Libertà che faceva riferimento ad Alfano aveva annunciato la nascita di gruppi autonomi in Parlamento ma, per ordine del presidente Berlusconi (che voleva tenere unito il partito) e perché Letta aveva detto delle cose su cui si poteva convenire, lo stesso Popolo della Libertà aveva votato a favore della fiducia al Governo Letta.
Tuttavia, le cose non migliorarono.
Il presidente Berlusconi voleva rifondare Forza Italia mentre Alfano ed i suoi volevano restare a tutti i costi nel Governo ed il 15 novembre 2013 la frattura si era consumata.
Ora, dove sta l'errore del Nuovo Centrodestra?
Il Partito Democratico non voleva fare un Governo con il Popolo della Libertà.
Il risultato del voto di un anno fa esatto, però, diceva che al Senato mancava una maggioranza di Governo.
Quindi, per governare, il Partito Democratico doveva allearsi con il Movimento 5 Stelle o con il Popolo della Libertà.
Il Movimento 5 Stelle non voleva allearsi con nessuno.
Quindi, l'alleanza con il Popolo della Libertà sarebbe stata d'obbligo.
Così era stato.
Tuttavia, il Partito Democratico, con Enrico Letta, voleva che questo "Governo di larghe intese" o di "grande coalizione" si comportasse come un proprio Governo mentre il Popolo della Libertà avrebbe dovuto avere un rapporto ancillare, dandogli i propri voti ma non mettendo becco nel programma.
Questo gioco era tipico di una certe cultura democristiana (doroteismo) e faceva sì che si portassero a sinistra i voti della destra.
Questo, giustamente, non andava a genio al presidente Berlusconi.
A ciò si erano unite le questioni giudiziarie del presidente Berlusconi, che erano state usate dal Partito Democratico per distruggerne la leadership sul Popolo della Libertà ed attuare quel piano di cui ho parlato poc'anzi.
Ad un certo punto, la parte del Popolo della Libertà che sarebbe diventata Forza Italia ha detto basta a questo gioco perverso.
Forza Italia non voleva essere complice di questo gioco.
Alfano e la sua componente come si erano comportati?
Essi avevano fatto la cosa opposta.
Credendo, forse,  di potere avere voce nel Governo, Alfano ed i suoi erano rimasti in esso.
In realtà, essi avevano quel gioco del Partito Democratico di cui avevo parlato poc'anzi.
La loro posizione era diventata di fatto ancillare e subordinata rispetto al Partito Democratico.
La stessa cosa si sta ripetendo oggi, con il Governo Letta.
Ora, veniamo a qui, a Roncoferraro, Mantova.
Mi era stato chiesto se avessi voluto aderire ad un eventuale circolo del Nuovo Centrodestra che si potrebbe fare qui a Roncoferraro.
Con cordialità, la mia risposta era e, tuttora, è: "No grazie!".
Sia chiaro, io contro il Nuovo Centrodestra non ho nulla di personale.
Anzi, a livello provinciale,  finché c'era il Popolo della Libertà io ero vicino all'area che poi sarebbe diventata il Nuovo Centrodestra, quella dei Cattolici Moderati, che facevano riferimento al dottor Gilberto Sogliani, .
Alle elezioni regionali di un anno fa avevo sostenuto il dottor Gilberto Sogliani, come candidato consigliere regionale.
Sogliani ha sempre dato spazio a noi del Popolo della Libertà di Roncoferraro, un Popolo della Libertà che aveva dei grossi problemi.
Di questo, io avrò sempre il massimo della gratitudine verso Sogliani, una degna persona.
Gli auguro ogni bene, come lo auguro al suo gruppo.
Per ciò che mi riguarda, i rapporti con lui e con il suo gruppo restano inalterati.
Tuttavia, per la mia storia personale e la mia visione del mondo, io sono orientato a restare in Forza Italia.
Io sono e sarò "berlusconiano".
Il presidente Berlusconi si impegna (come si era impegnato) a fare in modo che coloro che non sono di sinistra e che sono moderati abbiano un punto riferimento.
Credo profondamente in questo grande progetto e non lo abbandono.
Certo, a livello di Roncoferraro (ove ci saranno le elezioni comunali) io voglio cercare di mantenere l'unità dell'ex-Popolo della Libertà, anche lavorando fianco a fianco con quelli del Nuovo Centrodestra.
Mi era stato chiesto di provare a formare un reggimento dell'"Esercito di Silvio" qui a Roncoferraro.
Avevo avuto dei contatti telefonici.
La cosa mi aveva allettato molto (poiché,  qui a Roncoferraro, la mia reputazione è proprio quella del "berlusconiano" indefesso)  ma, proprio per evitare altre spaccature del centrodestra locale, avevo preferito restare alla finestra, anche andando contro quello che sarebbe stato il mio interesse particolare, per il bene di tutti.
Cordiali saluti.











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