Marò, azione tardiva!

Cari amici ed amiche.

leggete l'articolo del giornale "Imola Oggi" che è intitolato "Marò, Bonino: “Manifesta incapacità dell’India”. (E dell’Italia no?)".

Il Ministro degli Esteri (uscente) Emma Bonino ha detto che l'atteggiamento indiano in merito alla questione dei marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre è frutto di incapacità delle autorità indiane.
Ora, io vorrei dire che la vera incapacità nel gestire la situazione sia soprattutto dell'Italia.
Sarebbe bastato dire no all'India, quando questa chiese all'Italia i due marò, rei, secondo la versione delle autorità indiane, di avere ucciso dei pescatori in acque a largo della costa del Kerala.
Invece, il 21 marzo 2013, l'allora Governo Monti fece tornare in India i due marò, dopo avere deciso il contrario pochi giorni prima, quando i marò erano tornati in Italia per il voto (23 febbraio 2013) ed era stato concesso loro di restare in Italia per un mese.
Se fossi stato al Governo, alla scadenza di quel mese, io avrei detto no all'India.
L'India avrebbe protestato?
Non me ne sarebbe importato!
Se proprio si fosse dovuto fare un processo contro i marò, lo si sarebbe fatto con regole giuste e tutte le garanzie.
Invece, c'è questo pasticcio che dura dal 2012.
A causa di ministri scarsamente forti e poco competenti, l'Italia si è fatta mettere i piedi in testa.
Solo ora, la diplomazia italiana si è svegliata.
Peccato che sia tardi.
Cordiali saluti.