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venerdì 28 febbraio 2014

Il bioalcool

Cari amici ed amiche.

Questo video che si trova qui sopra mostra una scena del telefilm americano "The Dukes of Hazzard".
Essa fa parte di uno dei primi episodi, un episodio intitolato "High octane" in cui zio Jesse Duke ha distillato whisky che è stato proposto come carburante e Boss Hogg e lo sceriffo Rosco P. Coltrane hanno fatto di tutto per creargli dei problemi, poiché per garantire la libertà condizionata a Bo e Luke Duke (suoi nipoti) aveva promesso al giudice di non distillare.
Ora, questa puntata della serie americana risale agli anni '70 ma quello che ha fatto zio Jesse è molto attuale.
Sto parlano del possibile uso dell'etanolo (alcool etilico, C2H5OH) come carburante.
L'alco0l prodotto così viene chiamato anche bioalcool.
Questa cosa è così attuale che, per esempio, in Brasile si produce alcol con la fermentazione degli scarti della produzione dello zucchero di canna (melassa) e distillazione del liquido fermentato.
Addirittura, in Brasile il bioalcool è distribuito come carburante, assieme alla benzina.
Anche in Germania si pensa a produrre alcool dalle patate e dalla frutta, facendo fermentare e distillando il liquido fermentato che si è prodotto.
La fermentazione viene provocata da alcuni microrganismi, come batteri e lieviti.
Tra questi ultimi cito il Saccharomyces cerevisiae, per capirci quel lievito (fungo unicellulare) che serve alla produzione del vino e della birra.
La distillazione è un metodo antichissimo di separazione di una miscela di liquidi basandosi sui diversi punti di ebollizione delle varie componenti della stessa.
Pensate già nel 4000 BC, Sinesio di Cirene scrisse che gli antichi Egizi distillavano la birra ed il vino.
La distillazione fu introdotta in Europa nel Medio Evo, attraverso certi trattati di chimica presi degli Arabi, come nel caso dei monaci scozzesi che distillavano whisky e che impararono questa tecnica dai Cavalieri dell'Ordine del Tempio, che a loro volta la appresero dagli Arabi.
Quella della produzione di alcool per fare carburante è senza dubbio una strada da battere.
Certo, per quanto concerne l'Italia è difficile trovare un materiale molto abbondante da cui ricavare il bioalcool.
Servono grosse quantità di biomassa da fare fermentare,  per produrre quantità industriali di alcol.
Il Brasile dispone di grosse piantagioni di canna da zucchero.
La Germania e in Russia ci sono grosse produzioni di patate, che contengono amido, un polisaccaride.
Negli Stati Uniti d'America c'è grosse colture di mais, con il quale, per esempio si produce il Bourbon, e ci sono anche le patate.
Per l'Italia c'è qualche difficoltà.
Bisognerebbe produrre materia prima in quantità industriali ma ciò comporta il dovere togliere terreni all'agricoltura di qualità.
Tuttavia, questo tema non può essere eluso.
Le realtà agricole del nostro Paese non potranno eludere ciò.
Non possiamo continuare a guardarci l'ombelico mentre il resto del mondo cammina.
Bisogna trovare una soluzione che non danneggi la nostra agricoltura ma che nel contempo possa aprire la strada anche alla produzione di bioalcool.
Cordiali saluti.



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