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mercoledì 12 febbraio 2014

Lettera aperta all'ex-governatrice del Piemonte Mercedes Bresso

All'attenzione della consigliera del Partito Democratico in Regione Piemonte Mercedes Bresso.


Egregia signora consigliera Bresso,

con la bocciatura da parte del Consiglio di Stato del ricorso fatto dal Governatore della Regione Piemonte Roberto Cota, un ricorso fatto contro una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Piemonte, una sentenza emessa su ricorso fatto da lei, con cui sono state annullate le elezioni regionali del 2010, elezioni in cui lei correva da Governatrice della Regione Piemonte ed era stata sconfitta dal suo sfidante (per l'appunto Cota) è morta la democrazia.
Io faccio mie queste parole, che sono state dette da Cota.
Ora, quattro anni fa erano stati eletti un Consiglio Regionale ed un Governatore.
Che le piaccia o no, a volere Cota ed il centrodestra era stato il popolo piemontese.
Lei, attaccandosi ad una presunta questione di firme false con cui era stata approvata una delle liste che sostenevano Cota, lista che secondo lei era stata determinante per la vittoria di quest'ultimo, aveva deciso di fare i suoi ricorsi.
Ora, dopo quattro anni in cui il Governatore Cota ed il Consiglio Regionale si erano legittimamente insediati ed avevano operato, arriva la sentenza con cui si annullano le elezioni.
Lei ha detto che i piemontesi sono indignati con Cota perché sono stati presi in giro da lui.
Io non abito in Piemonte (bensì in Lombardia) ma ogni tanto vado in Piemonte, poiché lì ho parenti.
Mi risulta che ci siano dei piemontesi che sono molto indignati con lei.
Essi sono indignati perché per colpa di quello che lei ha fatto i piemontesi dovranno tornare a votare prima del tempo e tenendo conto del fatto che ci siano altre elezioni, come quelle europee e quelle amministrative. Ricordo che, per esempio, si voterà anche in Provincia di Torino.
Quindi, oltre al rischio di disagi, nel dovere gestire più elezioni, vi sono anche problemi di costi.
Andare a votare costa.
Ma lei non poteva lasciare perdere, fare la sua opposizione e poi andare alle elezioni nel 2015 e farsi giudicare dal popolo piemontese in totale serenità d'animo, come avviene nelle normali democrazie?
Invece, per questo suo capriccio, una Consiglio Regionale ed un Governatore (eletti legittimamente) cadono.
Su questo Governatore è stato detto e scritto di tutto e di più.
Tra un po', se dovesse arrivare la peste bubbonica a Torino si accuserebbe Cota.
Lei aveva perso le elezioni del 2010 non per quella lista con le firme false ma perché per esempio la sua compagine era stata prevalente solo a Torino mentre nel resto del Piemonte il centrodestra aveva prevalso e perché una parte degli elettori del centrosinistra non l'aveva votata.
Ricordo che lei aveva una questione in Val di Susa riguardo alla TAV, opera a cui per altro sono favorevole.
Lei, in questo caso giustamente, era favorevole alla TAV.
Una parte dei suoi stessi elettori ed una parte del suo partito, il Partito Democratico, erano (e sono) contrari.
In quelle elezioni, queste persone non l'avevano votata.
Inoltre, la smetta di parlare delle firme false.
Infatti, mi risulta che anche dalle sue parti qualcuno abbia fatto altrettanto.
Che dice questo articolo del giornale "Panorama" che è intitolato "Piemonte: l'accusatrice di Cota indagata per firme false"?
Secondo quanto riportato da questo articolo, una delle liste della sua compagine (e non di quella di Cota), la lista che si chiamava "Invalidi e Pensionati per Bresso", si era avvalsa di firme false.
La presidente di tale lista, la signora Luigina Stanovo Polacco risulta indagata e il 19 giugno sarà processata con l'accusa di avere presentato "scientemente e consapevolmente, le candidature per le elezioni regionali del 2010 avvalendosi di firme false".
Come la mettiamo?
E' vero che una persona indagata non è automaticamente condannata.
Però, se lei non avesse causato questo pasticcio, forse, le cose sarebbero andate diversamente.
Cordiali saluti.



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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.