I catari ed il Santo Graal

Montségur

Cari amici ed amiche.

Riprendo un tema che avevo trattato, quello dei catari.
Questo tema è legato anche alla mia zona, a Roncoferraro, Mantova.
La setta ereticale dei catari era legata anche al mito del Santo Graal.
Secondo una leggenda secolare, il termine "Graal" deriva dal latino medioevale (gratalis o gradalis) o dall'occitano "grasalis" e significa "vaso in ceramica".
Il Graal fu la coppa in cui Cristo bevve nell'ultima cena e in cui Giuseppe d'Arimatea aveva raccolto il sangue del Messia (sangue che si trova qui a Mantova, nella Basilica di Sant'Andrea).
Secondo la tradizione, Giuseppe d'Arimatea lasciò la Terra Santa (Israele) e andò nell'attuale Inghilterra, a Glastonbury,  ove fondò la Chiesa.
Pare, però, che il Graal fosse stato portato  in Bretagna (Francia), presso il castello di Corbenic.
In seguito, la coppa sparì, per indegnità degli uomini.
Alla coppa furono attribuiti poteri soprannaturali.
Essa entrò in opere letterarie, come il ciclo bretone (Re artù ed i Cavalieri della Tavola Rotonda), un'opera perfezionata nel XII secolo da Chretien de Troyes e cantata da Wolfram von Eschenbach (nel XIII secolo) e musicata da Richard Wagner (1813-1883), nella sua opera "Parsifal".
Ora, per una strana assonanza, il castello di Monsalvato del Graal viene identificato con quello di Montségur, il castello dei catari, ove il 16 marzo 1244 furono trucidati, dopo esservisi asserragliati.
Ora, questo concetto fu preso dallo scrittore tedesco Otto Rahn che nel 1933 diffuse un'opera intitolata ""Kreuzung gegen den Graal",  (la Crociata contro il Graal).
Ora, però, il mito potrebbe fondersi con la storia.
Infatti, si identifica il Graal con una coppa.
Eschenbach, invece, identificò il Graal con una pietra.
A Montségur vi era una pietra di smeraldo (la Tavola Smeraldina di Ermete Trismegisto?) che simboleggiava il desiderio del Paradiso e lo "Spirito Divino".
Secondo la tradizione, quel gioiello faceva parte del "tesoro" che i "perfetti" (quei catari che non erano sposati, secondo la loro dottrina che vedeva nel matrimonio il proseguimento dell'opera del demonio) salvarono nella notte tra il 15 ed il 16 marzo 1244.
Questa pietra era legata ad una liturgia chiamata "manisola" (la pietra infatti, si chiamava "Mani") ma i dati su codesta liturgia sono pochi e contraddittori ma pare che avessi avuto una forza misterica superiore a quella del Consolamentum Spiritus Sancti, il sacramento battesimale dei catari.
Il secondo indizio sta nella colomba, il segnacolo dello Spirito Santo, animale che già era ritenuto sacro dall'epoca precristiana.
La colomba era legata ad Artemide.
Secondo i catari, la colomba era legata allo Spirito Santo e, nel ciclo del Graal, il Venerdì Santoè il giorno in cui una colomba appare e deposita un'ostia miracolosa in una coppa.
Come riportò Rahn, la colomba figurava negli stemmi dei Cavalieri del Graal e alcune colombe di argilla furono trovate a Montségur.
Ora, questo mito spinse gli uomini a fare cose atroci.
Pensiamo a quello che fecero i nazisti, che seguirono le teorie di Rahn.
Certo, la storia del Graal indica la ricerca del Trascendente.
Però, non è detto che esso non ci sia.
Termino con una curiosità, la Cattedrale di Mantova (la mia città natale) è dedicata a San Pietro, il primo Papa, e la Basilica di Sant'Andrea (che è Concattedrale) è dedicata a Sant'Andrea, fratello di Pietro e primo Patriarca di Costantinopoli.
Forse, il ruolo di Mantova non fu così marginale e, tra l'altro, nel suo territorio si insediarono i catari.
Qui a Roncoferraro (il mio paese) ci fu un insediamento cataro.
Anche questo ci deve fare riflettere.
Cordiali saluti.

Fonte: Europa Misteriosa, Reader's Digest.