The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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lunedì 9 dicembre 2013
Romano Prodi choc!
Cari amici ed amiche.
Su un mio vecchio libro di storia, intitolato "Percorsi nella storia volume 3" (libro scritto da Gianni Gentile, Luigi Ronga e Aldo Salassa e pubblicato dalla casa editrice "Editrice la Scuola") ho trovato queste parole:
"Due sono gli archetipi del capitalismo che si sono scontrati nell'ultima generazione all'interno dell'economia di mercato, e cioè il modello anglosassone e quello germanico giapponese...La proprietà, espressione sintetica per indicare le regole di mercato e il controllo dell'operatività si presenta come fondamentale per lo sviluppo e l'efficienza del sistema industriale.
Da questo punto di vista, il capitalismo anglosassone è caratterizzato da un azionariato anonimo, fortemente mobile e quasi sempre disinteressato alla gestione quotidiana delle imprese. E' fragile e onnipotente insieme. Fragile perché vive nell'ossessione che la proprietà dell'azienda possa subire assalti dall'esterno e onnipotente in quanto nei momenti di crisi il potere degli azionisti nei confronti dei dirigenti diventa assoluto.
Un elemento di forza di questo modello è la capacità di reazione alle evoluzioni del mercato finanziario; d'altronde, proprio questo forte collegamento con il mondo della finanza induce a privilegiare la prospettiva del breve periodo, a evitare gli investimenti in ricerca e sviluppo, finendo con il compromettere la competitività dell'impresa.
Nel modello germanico (...) la grande impresa è generalmente posseduta da un intreccio di azionisti formati da grandi banche, società di assicurazione, da fondazioni legate all'impresa, fondi collegati ai dipendenti o ai sindacati.
I successi della Germania e soprattutto del Giappone hanno imposto il capitalismo germanico come una concreta alternativa al modello anglosassone.
Il capitalismo italiano, infine, appare caratterizzato da una struttura proprietaria fragile, inadeguata alle sfide del mercato internazionale!".
Sapete di chi sono queste parole?
Queste parole sono dell'ex Presidente del Consiglio Romano Prodi.
Il libro su cui le avevo trovate era un mio testo delle scuole superiori del 1996.
Prodi aveva prefigurato l'Europa attuale, un'Europa fondata sul modello tedesco, un'Europa in cui le banche rappresentano un potere pervasivo che invade le imprese e la politica.
Stando alle parole di Prodi, anche l'Italia si deve adeguare a quel modello, che egli amava (e tuttora ama) tanto.
I risulti, purtroppo, le vediamo ogni giorno.
Ci troviamo di fronte ad imprese che chiudono, una forte disoccupazione ed uno Stato sempre più ostaggio delle banche.
Romano Prodi è stato anche uno di quelli a cui non piaceva l'operato dell'allora Primo Ministro britannico Margaret Thatcher.
Sul suo sito, vi è questo testo intitolato " I disastri nell’economia mondiale sono colpa della Thatcher o dei suoi interpreti un po’ fessi?".
In pratica, per Prodi, il privato cittadino non deve avere alcuna voce in capitolo nell'economia, cosa che deve essere demandata alle banche!
Io sostengo il pensiero di Margaret Thatcher!
Se prima ero anglofilo, dopo avere letto queste cose sono ancora più anglofilo.
Adesso sappiamo con chi prendercela per il fatto che questa Europa vada male!
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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