Cari amici ed amiche.
Il
fatto che la politica non sia riuscita a fare una nuova legge
elettorale e che la Corte Costituzionale abbia bocciato quella attuale,
il "Porcellum", ha dimostrato la debolezza della nostra politica in
questo momento.
Questo rischia di fare sì che altri poteri prendano il posto il politica della politica.
Uno di questi poteri è la magistratura.
Questo Parlamento è legittimo sul piano legale ma oramai è paralizzato ed incapace di riformare il sistema.
Leggi come la legge elettorale vanno fatte con il più largo consenso possibile.
A
questo punto, sarebbe meglio riformare il "Porcellum", introducendo le
preferenze (sulle quali ho qualche perplessità, visto che Comuni,
Province e Regioni votano con le preferenze e che in essi si verificano
fenomeni corruttivi) e la soglia oltre la quale vi è il premio di
maggioranza e poi andare a votare.
Non
è normale che una forza politica potrebbe prendere il 55% dei seggi
anche se dovesse acquisire solo il 20% dei voti e se gli altri dovessero
prenderne di meno.
Non
dico di andare a votare perché ritengo che questo Parlamento sia
legalmente illegittimo, anche se oggi esso (per la sia debolezza) è
stato di fatto delegittimato, visto che di fatto la Corte Costituzionale
ha fatto la legge elettorale.
Dico ciò proprio perché questo Parlamento non ha prodotto nulla.
E' vero che il governo ha ancora una maggioranza ma serve il più ampio consenso possibile per fare le riforme.
Non c'è la maggioranza qualificata, a meno che il governo non faccia una proposta seria di collaborazione.
Lo Stato va riformato.
Infatti, il sistema attuale non regge.
Va implementato un vero federalismo e va abolito il bicameralismo perfetto.
Inoltre, oggi noi ci troviamo con un presidenzialismo "de facto".
Il Presidente della Repubblica oggi ha tanto potere.
Però, egli continua ad essere eletto dal Parlamento.
Visto e considerato, non sarebbe meglio farlo eleggere dal popolo?
Le riforme vanno fatte perché così com'è il nostro Paese ha dei problemi.
Una politica in queste condizione è facilmente attaccabile dai poteri forti.
Quello che sta accadendo oggi, con i "Forconi", è un segnale preoccupante di una politica che non è solo debole ma anche staccata dai cittadini e dalle loro istanze.
Il mio dubbio è che la questione della legge elettorale sia diventata solo un alibi per non andare a votare.
Questa legislatura era nata come "costituente", ossia come la legislatura delle grandi riforme, quelle che ho evocato prima.
C'era un governo di larghe intese e con una maggioranza forte che sarebbe stata qualificata.
Invece di fare ciò, si è pensato solo a fare decadere il presidente Berlusconi dal Senato.
Ma vi sembra normale tutto questo?
Il governo Letta era andato al potere il 28 aprile di quest'anno.
Sarebbe bastato iniziare a fare le riforme costituzionali da subito, fare il referendum per fare approvare le riforme e poi andare a nuove elezioni all'inizio del 2015 o anche alla fine del 2014.
Così, questa legislatura avrebbe avuto un senso.
Oggi, questa legislatura non ha più senso.
E' meglio andare al voto.
Le larghe intese sono finite (con l'uscita legittima di Forza Italia dalla maggioranza) ed il governo è impantanato.
Addirittura, non riesce neppure a trovare i soldi per coprire l'abolizione dell'IMU sulla prima casa.
O meglio, i soldi si troverebbero.
Basterebbe tagliare le "pensioni d'oro" che allo Stato costano 14.000.000.000 di Euro all'anno.
La Corte Costituzionale dice no?
Il governo tiri fuori gli attributi e vada avanti lo stesso.
Guarda caso, i giudici della Corte Costituzionale sono dei "pensionati d'oro".
Leggete l'articolo del sito di Fratelli d'Italia che è intitolato "Le pensioni d'oro e i presidenti della Corte Costituzionale".
Questo articolo è una lettera scritta al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dall'onorevole Giorgia Meloni.
E' molto interessante la parte che recita:
" In questa drammatica fase dell'economia, in cui l'intera Nazione è
chiamata a grandi sacrifici, non vi è chi non veda - Signor Presidente -
come il sistema autoreferenziale instaurato all'interno della massima
Corte rischi, se non di tradire lo spirito della Costituzione,
certamente di far perdere prestigio e credibilità alle Istituzioni,
acuendo quello iato tra i cittadini e lo Stato che Ella ha più volte
autorevolmente denunciato all'attenzione della politica tutta.".
Guarda caso, la Corte Costituzionale boccia ogni provvedimento atto a tagliare le "pensioni d'oro" ed i suoi giudici sono dei "pensionati d'oro".
Forse, dire che la politica sia la causa di tutti i mali non risponde a verità.
I giudici non sono politici.
Cordiali saluti.
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