Leggete l'articolo del sito "Italia chiama Italia" che è intitolato "Napolitano, 'Forza Italia non rompa su riforme'. Ma gli azzurri: 'travalica suo ruolo'".".
Io trovo che l'atteggiamento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano stia andando oltre i limiti posti dalla Costituzione.
Secondo il nostro ordinamento, il Presidente della Repubblica (che non è eletto dal popolo) ha un ruolo di garanzia.
Oggi, Napolitano non ha più questo ruolo ed è direttamente coinvolto nella bagarre della contesa politica.
Di fatto, il capo del Governo è lui e non Enrico Letta, com'era capo del precedente Esecutivo, quello presieduto da Mario Monti.
Ora, la cosa grave è l'atteggiamento quasi sprezzante di Napolitano verso chi sta all'opposizione.
All'opposizione non c'è solo chi contesta in modo sterile (senza proporre niente) ma c'è anche chi (come Forza Italia) vuole proporre un'alternativa.
Queste sue frasi che recitano:
"Vorrei rivolgere uno schietto appello al partito che il 2 ottobre scorso si è distaccato dalla maggioranza originaria guidata da Letta, perché quella rottura non comporti l'abbandono del disegno di riforme costituzionali.
La severità delle sanzioni inflitte, la riluttanza a prenderne atto e a compiere gesti conseguenti può indurre l'interessato e la sua difesa a tentare la strada di possibili procedimenti di revisione previsti dall'ordinamento nazionale o a proporre ricorsi in sede europea ma non autorizza a evocare immaginari colpi di Stato e oscuri disegni cui non sarebbero state estranee le nostre più alte istituzioni di garanzia.".
Quando un governo eletto dal popolo viene fatto cadere nel modo in cui era stato fatto cadere nel modo in cui era stato fatto cadere il governo del presidente Berlusconi nel 2011 fa pensare che ci fosse stato qualcosa di strano, anche perché il governo successivo, quello presieduto da Mario Monti, non era stato eletto democraticamente.
Del resto, da una persona che nel 1956 appoggiò l'entrata dei carri armati sovietici in Ungheria cosa ci si può aspettare?
Cordiali saluti.
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