Io non ho mai perso nemmeno un film della serie "Don Camillo", una serie nata dall'opera di Giovannino Guareschi (1908-1968).
Non ho mai perso nessuna delle discussioni accese tra il curato don Camillo, il prete che parla con il crocifisso e fa volare i tavoli sulle teste dei comunisti, ed il sindaco comunista Giuseppe Bottazzi, detto Peppone, in quel che contesto che mi risulta "casalingo", essendo mantovano.
I due personaggi furono interpretati dagli attori Fernandel e Gino Cervi.
Eppure, tra queste due personaggi, che furono ispirati da due persone realmente esistite, don Davighi, parroco di Polesine Parmense, ed Enzo Carini, sindaco dello stesso Comune, ci fu sì una rivalità ma non si arrivò mai all'odio personale.
Quindi, la saga di don Camillo rispecchia sì un'Italia che non c'è più (o che forse non c'è mai stata), un'Italia in cui lo scontro politica era acceso ma in cui ci si rispettava umanamente.
Oggi, invece, c'è odio.
La politica si è così avvelenata che tra i cittadini c'è odio.
C'è odio verso i politici (che non sono immuni da colpe) e c'è odio tra i cittadini.
Ad esempio, io vengo sistematicamente attaccato.
Non vengo attaccato politicamente (il che ci può stare) ma vengo attaccato personalmente.
Basti leggere certi commenti su questo blog. Ne ho censurati molti e da oggi stringerò le maglie.
Una volta, mi scrissero una frase che recitava: "Dovresti essere appeso per le palle come Mussolini".
Inoltre, anche nella mia zona non sono simpatico ad alcuni.
Forse, questo incide nella ricerca del lavoro.
L'Italia è un Paese "scoppiato".
Ci sono comici (che sono manovrati come i pupi siciliani da pupari oscuri) che aizzano all'odio contro la politica e la società e che formano movimenti in cui gli iscritti non possono parlare in televisione.
Ci sono movimenti che seminano l'odio tra ricchi e poveri.
Ci sono persone che istigano ad antichi ed odiosi odi, come l'antisemitismo.
Leggete l'articolo del sito "Focus on Israel" che è intitolato "Milano: insulti antisemiti all'uscita della sinagoga".
Ci sono giudici che mandano in galera i giornalisti che (a loro dire) li avrebbero diffamati, per il solo fatto di avere messo in discussione le loro sentenze.
Si attacca personalmente un leader politico, dandogli del "pedofilo" e quant'altro, e contro di lui si fanno battaglie giudiziarie fondate sul nulla.
Perfino i campi di calcio diventano campi di battaglia.
Ad esempio, si fischia durante il minuto di silenzio in memoria di un nostro soldato morto.
Perdonatemi l'espressione brutale ma dico che questo Paese è diventato uno schifo!
Nei momenti di crisi, un popolo deve unirsi.
Visto che oggi è il giorno di Ognissanti, cito un santo, San Tommaso Moro.
Il 6 luglio 1535, questo politico inglese fu fatto decapitare da re Enrico VIII Tudor, per non avere voluto riconoscere il re come capo della Chiesa d'Inghilterra.
Tommaso avrebbe potuto odiare il re e (umanamente) ne avrebbe avuto tutto il diritto.
Invece, sul patibolo, egli giurò fedeltà a Dio e al re ma prima di tutto a Dio.
Fu un modo per difendere la sua coscienza e perdonare quel re che lo stava facendo uccidere.
Tra gli italiani di oggi, vorrei vedere se c'è qualcuno capace di fare ciò.
Anche questo (insieme alla cattiva economia e alla corruzione) è un male dell'Italia.
L'Italia deve cambiare rotta, altrimenti affonderà.
Cordiali saluti.
Carissimo Antonio, hai perfettamente ragione: don Camillo e Peppone non ci sono più:gli Italiani del dopoguerra, quelli che costruirono il benessere per noi,avevano nel cuore la Patria e la famiglia prima di ogni altro credo:potevano essere rossi o bianchi, ma erano sani nell'anima.la sistematica distruzione della cultura e dei valori fondanti della Repubblica, sottoposti a continua damnatio memoriae sul pretesto della paura della dittatura hanno distrutto il seme, nel nostro campo. Far ricrescere la buona pianta non sarà facile.
RispondiEliminaLa società è disgregata.
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