Su Facebook, l'amico Riccardo Di Giuseppe mi ha fatto avere questa nota intitolata "Se la Stampa non esistesse, bisognerebbe non inventarla; ma ormai c'è, e noi ne viviamo":
""Parigi, cattolici radicali picchiano femen".
"Le femen a Parigi vengono picchiate dai cattolici radicali".
"Femen aggredite da ultra cattolici anti-gay".
"Parigi: integralisti cattolici contro le nozze-gay. Le attiviste femen: ci hanno picchiate"
E' solo un assaggio dei titoli sulla stampa di questi giorni. L'effetto è presto dato: vien da pensare che delle povere attiviste per i diritti degli omosessuali siano state picchiate da un gruppo di cattolici integralisti (in realtà, si sa, l'associazione "cattolico" e "integralista" è una ridondanza, un cattolico è per definizione integralista).
Non chiediamoci quanti leggeranno il testo degli articoli, già un'esigua minoranza. E che non ci venga in mente di chiedere quanti hanno poi verificato come sono andati i fatti: potremmo mettere in serio pericolo la nostra fiducia nei progressi dell'umanità degli ultimi tempi.
Ma, visto che non si può rimproverare agli altri ciò che noi non facciamo, proviamo insieme a capire come sono andate realmente le cose.
I FATTI.
A seguito della presentazione di una proposta di legge che intende riconoscere in Francia il matrimonio tra persone dello stesso sesso, vi sono state delle proteste. In particolare, sabato a Parigi hanno manifestato circa 100.000 persone, chiedendo che lo Stato riconosca il matrimonio alle sole coppie di diverso sesso; domenica, sempre a Parigi, sono scesi in piazza alcune migliaia di persone, guidate dall'organizzazione cattolica Civitas, ribadendo gli stessi principi della manifestazione del giorno prima.
Durante questa seconda organizzazione (non durante la prima), si sono affiancate una decina di militanti Femen: si tratta di un gruppo di protesta femminile nato un Ucraina nel 2008, divenuto famoso perché inscena le proteste contro le discriminazioni sessuali attraverso modalità alternative, ossia in topless, con frasi o atteggiamenti ironici o provocatori.
Domenica scorsa, dicevamo, una decina di militanti Femen hanno inscenato la loro manifestazione: si sono presentate seminude, con accenni di vestiti delle suore cattoliche (velo e crocifissi) accompagnati da calze in nylon e scarponi militari. Sul proprio busto vi erano scritte, a caratteri cubitali, le seguentifrasi: "In gay we trust", "Fuck God", "Fuck religion", "Maria se marier" e altre espressioni di questo genere (google translate vi aiuterà se non conoscente le lingue).
Sulla base delle notizie racimolabili in rete e nei giornali, le attiviste hanno intercettato la manifestazione e hanno usato contro di loro dei piccoli estintori domestici, etichettati con la frase "Sperma di Dio": a quel punto, il servizio d'ordine li ha allontanati, ma una trentina di persone provenienti dalla manifestazione principale le hanno rincorse, aggredendole insieme ad alcuni giornalisti. Le Femen hanno riportato, alla fine, contusioni e ferite.
LE CONSIDERAZIONI.
Ovviamente, ogni persona dotata di buon senso e onestà può valutare da sé i fatti, giudicando la violenza verificatasi sia dal punto di vista fisico che da quello morale.
La mia domanda, che rivolgo anche a voi, è la seguente: la ricostruzione operata dagli organi di stampa è stata corretta?
Vi auguro una buona giornata
PS: La frase iniziale è di Honoré de Balzac ("Le illusioni perdute")".
Peggio di così non si può andare.
Io penso che la situazione qui descritta sia dovuta anche alle divisione che c'è nel mondo cattolico e nella Chiesa.
Senza dubbio, oggi ci sono i cattolici progressisti ed i conservatori.
I primi sono quei cattolici che vogliono presentare un "cattolicesimo amabile" agli occhi dei comunisti e di chi sostiene le tesi laiciste.
Questi cattolici vanno in chiesa alla domenica ma, spesso e volentieri, rifiutano la tradizione (o parti di essa), mischiano il Cristianesimo con il marxismo e hanno posizioni favorevoli verso i matrimoni gay o l'aborto e l'eutanasia.
Questi cattolici, ad esempio, sono quelli più tiepidi di fronte alle posizioni abortiste, come quelle del presidente americano Barack Hussein Obama.
Poi, ci sono i cattolici conservatori.
Tra questi, ci sono i falsi conservatori e quelli veri.
I falsi conservatori, come i sedevacantisti, sono quelli che si dicono conservatori.
Essi si attaccano alla tradizione solo sull'esteriorità ma se li guardiamo attentamente essi non hanno nulla di tradizionale.
Per esempio, essi rifiutano il Concilio Vaticano a tal punto da rigettare anche l'obbedienza che si deve al Papa.
Non solo fanno questo ma spesso abbracciano posizioni aberranti, come la negazione della Shoah.
Poi, ci sono i cattolici conservatori veri.
Questi sono la parte sana del cattolicesimo.
Questi cattolici accettano il Concilio Vaticano II ma ne danno un'interpretazione moderata, rifiutando ogni eccesso, che è cosa tipica dei cattolici progressisti.
I cattolici conservatori veri rifiutano (per esempio) l'antisemitismo, cosa che fu già condannata da Papa Pio XI.
I cattolici conservatori veri rifiutano l'aborto e l'eutanasia ed obbediscono al Papa, perché quest'ultimo è il Vicario di Cristo sulla Terra.
Questa divisione favorisce le forze anticlericali ed anticattoliche che sono nella stampa, nella politica e nel mondo intellettuale.
Queste forze anticlericali cercano di cambiare la cultura delle persone, portandola verso il nichilismo, il rifiuto di valori, come la sacralità della vita e della famiglia.
I suoi esponenti dicono che l'uomo può fare quello che vuole sempre e comunque.
Di fronte a questa situazione, i cattolici progressisti (di fatto) si allineano alle posizioni delle forze anticlericali.
I falsi conservatori, invece, accusano la Chiesa di avere avuto un atteggiamento troppo morbido di fronte alla società e continuano a mettere in discussione il ruolo del Papa, garante della cattolicità.
Così, il resto dei cattolici che cerca di impegnarsi seriamente, resta solo.
Questo favorisce gli anticlericali.
A questo punto, mi rivolgo ai cattolici conservatori veri.
Essi devono svegliarsi e reagire.
La situazione è seria.
Sul sito "C-Fam", c'è un articolo intitolato "Candidato a Comisión Europea puede ser rechazado por sus convicciones católicas".
Praticamente, sull'Europa sta soffiando il vento dell'anticlericalismo, per non dire quello del rifiuto del Cristianesimo.
L'opera distruttiva di Voltaire, Rousseau e soci viene portata avanti da certa stampa, da certi politici e da certi intellettuali.
Ora, l'Occidente si fondò sul Cristianesimo.
Eliminando quest'ultimo si eliminano le radici della nostra civiltà.
Una pianta senza radici è destinata a morire.
Chi è capace di intendere, intenda.
Cordiali saluti.
Io credo che la chiesa ne uscirà rafforzata se cerca di convincere anziché imporre chiedendo leggi proibizioniste coerenti col suo credo.
RispondiEliminaInsomma, io credo che è questione di libertà fare della propria vita ciò che si vuole: sposarsi con gente dello stesso sesso, scegliere di morire ecc...Dubbi invece me ne pongo quanto alla legittimità dell'aborto perché lì c'è di mezzo l'interesse di un terzo (il bambino) così come per le adozioni gay. E trovo giustissimo permettere le adozioni da parte dei single, poiché qui l'interesse del terzo è addirittura potenziato: strappare un bambino alla vita in orfanotrofio (che è sicuramente peggio che vivere con un solo genitore).
Come vedi le sfaccettature di pensiero sono tante e sfuggono a qualsiasi schematizzazione. Ma questo è il bello dell'occidente: libertà e valori differenti, ma con UN sostrato comune che è quello del rispetto altrui.
Insomma nell'occidente ci sono tutti, compresi la chiesa e i filosofi alla voltaire. SINTESI E NON INTEGRALISMO.
PS permettimi, la foto è bellissima pur non condividendo in toto quelle ragazze. E ci risiamo: è l'occidente!
La Chiesa deve tornare al suo magistero.
RispondiEliminaSe non facesse così non avrebbe più ragione di esistere.