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mercoledì 28 novembre 2012

Primarie, se nel centrosinistra si dà enfasi, nel centrodestra...

Cari amici ed amiche.

Leggete l'articolo da me scritto su "Italia chiama Italia" ed intitolato "Primarie centrosinistra, tutto già scritto".
Il segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani le vincerà ed il centrosinistra parlerà di "democrazia al suo interno",  la farsa si conclude ed i suoi elettori abboccheranno.
Oramai, tutto è già scritto.
Con questo, non voglio mancare di rispetto a nessuno ma voglio solo fare una constatazione dei fatti.
L'establishment del partito (a cominciare dal suo presidente Rosy Bindi) è con Bersani, come lo sono gli elettori della sinistra della compagine  del centrosinistra.
Se nel centrosinistra c'è questa situazione, nel centrodestra (la compagine politica a cui faccio riferimento) c'è confusione.
Il presidente Berlusconi ha capito che nelle primarie del Popolo della Libertà vi sono dei rischi.
Il primo rischio è quello di una frammentazione dei consensi ai vari candidati, che sono:

1) Angelino Alfano
2) Daniela Santanchè
3) Guido Crosetto
4) Alfonso Luigi Marra
5) Giancarlo Galan
6) Giampiero Samorì
7) Vittorio Sgarbi
8) Giorgia Meloni
9) Alessandro Cattaneo
10) Michaele Biancofiore

Ora, qui c'è il rischio di una frammentazione dei consensi.
Gli elettori di centrodestra non sono come quelli di centrosinistra.
Nell'elettorato di centrosinistra c'è uno "zoccolo duro" militarizzato, figlio della tradizione comunista, una frangia di elettori molto ampia che voterebbe il partito sempre, anche quando questi non risponde bene alle sue richieste.
Questa parte di elettorato è preponderante.
Questo "zoccolo duro e puro" voterà sempre e voterà il candidato più vicino alle sue idee, nel caso specifico Bersani.
Per questi elettori conta solo fare vincere la sinistra, sia in Italia, sia nella loro coalizione e sia nel loro partito, a prescindere dal risultato.
Nel centrodestra, invece, c'è un elettorato indipendente e libero.
Paradossalmente, il centrodestra (che ha sempre avuto un leader carismatico nel presidente Berlusconi) è più democratico perché il suo elettorato è più libero.
Per questo, dico che le primarie sono un rischio.
Non nascondo di averle caldeggiate in passato ma, vedendo quanto successo ultimamente (un esempio sono le elezioni siciliane), io temo che esse possano creare nuovi problemi.
Questo potrebbe frammentare i consensi ed il leader che potrebbe emergere potrebbe non essere in grado di gestire il partito e la coalizione.
Io penso che il presidente Berlusconi abbia capito l'antifona e che voglia riprendere in mano la situazione.
Del resto, il Popolo della Libertà fu fondato da lui.
Cordiali saluti.





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