Cari amici ed amiche.
Voglio partire dall'articolo scritto su "Affaritaliani.it" ed intitolato "Vessato e rimproverato: 15 anni, suicida. Il Mario Mieli: una fiaccolata per Davide" per fare una riflessione e lo voglio fare partendo anche dalle mie esperienze personali.
Questo articolo parla di Andrea, un quindicenne romano che si è suicidato perché alcuni suoi compagni l'avevano vessato.
Questi ultimi lo avevano preso in giro anche attraverso la rete.
Io penso che, spesso e volentieri, il mondo dei giovanissimi sia davvero crudele.
Lo so per certo.
Io, quando andavo alla Scuola Media, mi ero trovato in una situazione analoga.
Anch'io avevo subito vessazioni.
C'era chi diceva che la mia famiglia era indigente e che io non avevo i soldi per comprarmi i libri e quant'altro.
C'era anche chi mi dava del gay.
Non saprei quale fosse stata la base per giudicarmi in questo modo.
Me ne avevano fatte di tutte i colori.
Anch'io venivo picchiato.
Per il mio tredicesimo compleanno, avevo organizzato una festa.
Tutte le persone che avevo invitato mi avevano "tirato il bidone".
Questo mi aveva fatto odiare il giorno del mio compleanno.
Quindi, capisco l'accaduto.
Tuttavia, vanno fatte altre considerazioni.
La prima riguarda l'uso di internet.
Io penso che oggi l'uso della rete sia un'arma a doppio taglio.
Da una parte, internet è uno strumento utile per fare conoscere la cultura e per scambiarsi delle opinioni.
Dall'altra, però, esso può essere usato per fare male alle persone.
Io penso che serva una maggiore educazione nell'uso della rete e che ciò debba partire dalle scuole.
In secondo luogo, faccio una considerazione di natura "politico-religiosa".
Infatti, la varie associazioni gay ed anticlericali sono pronte a strumentalizzare questo triste episodio per attaccare la Chiesa ed il mondo cattolico "rei" (dal loro punto di vista) di istigare all'omofobia.
Una cosa del genere sarebbe inaccettabile e renderebbe il mondo gay antipatico agli occhi della gente.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
mi dispiace per l'accaduto.
RispondiEliminaProprio per le tue esperienze personali, però, dovresti essere per una civile e rispettosa convivenza tra i popoli e dalla parte delle categorie discriminate come gay e talune etnie.
Io perciò sono favorevole ad 'un'aggravante nel caso aggressioni motivate da ragioni razziali, di orientamento sessuale e di debolezza in generale come handicappati ecc...Chi commette un reato con tali motivazioni ha bisogno di una maggiore rieducazione e correlativamente quelle categorie (proprio per la frequenza con cui subiscono quegli attacchi) hanno bisogno di una maggiore tutela.
Ecco "quelle categorie" non sono "di fatto" come gli altri (art. 3 cost.) e dunque ben vengano previsioni legislative che le trattano in maniera differenziata non certo per attribuire loro privilegi ma garanzie ulteriori per farle divenire "di fatto" uguali alle altre categorie. Solo realizzando l'uguaglianza sostanziale (secondo comma art. 3 cost) è possibile raggiungere l'uguaglianza formale (primo comma art.3).
Insomma è falso dire che siamo tutti uguali perché "di fatto" non lo siamo. Perciò "è compito" della legge (la costituzione dice "della Repubblica") intervenire per renderci realmente tutti uguali.
Quegli animali di roma che hanno menato gli inglesi per il loro essere ebrei, meritano una punizione maggiore che se l'avessero fatto solo per motivi calcistici. Anzi in proposito: lo stesso reato se è compiuto per ragioni "sportive" è punito maggiormente, quindi come vedi spesso la pena è rapportata all'allarme sociale del gesto e si sa che la violenza nello sport è un grave problema: proprio come quelle per motivi razziali e contro i gay. I trattamenti differenziati sono il pepe della democrazia: l'importante è che non attribuiscano privilegi e certamente questo non è il caso di questi 3 fenomeni: violenza nello sport, discriminazioni razziali e sessuali. Ah, e ci aggiungo pure la violenza contro le donne, visto che "di fatto" esse sono discriminate rispetto agli uomini. Insomma, una cosa è che un uomo picchi un altro uomo. un'altra è che picchi una donna: è un atto più grave e certamente se si punisse maggiormente non si discriminerebbero gli uomini, no?
Il fatto di roma dimostra che l'italia ha un urgente bisogno di combattere questi tristi fenomeni: queste violenza gratuite hanno proprio rotto.
Siamo tutti uguali, non esistono donne, ebrei, gay ecc...Chi li distingue col proprio comportamento aggressivo deve essere punito severamente!
Saluti.
Non si possono creare norme ad hoc per i gay!
RispondiEliminaSe si facesse ciò, si dovrebbero fare norme analoghe per altre "categorie" di persone e di reati, come i reati di violenza politica e quant'altro.
Altrimenti, dove starebbe l'eguaglianza?