L'ILVA di Taranto chiude.
Rischiano di rimanere a casa ben 5.000 persone e potrebbe esserci un grave danno ad un'economia già messa a dura prova dalla crisi e da politiche molto recessive che stanno strozzando le famiglie con tasse a balzelli di vario tipo.
Ora, io non mi arrabbio tanto per quello che c'è ora ma mi scandalizza il fatto che in passato nessuno abbia fatto niente per evitare certe situazioni.
Nessuno può dire che il caso dell'ILVA sia una cosa recente.
I tumori c'erano prima come ci sono ora.
Eppure, solo ora ci si lamenta di ciò.
Questo è un classico male italiano, il lamentarsi quando una situazione è degenerata e non prima.
Se l'ILVA è pericolosa ora, vuole dire che lo era anche in passato.
Perché nessuno ha fatto nulla.
Sarebbe bastato denunziare la cosa non appena i problemi iniziarono a manifestarsi.
Si sarebbe potuto riconvertire l'impianto, mettendolo in sicurezza ed evitando i guai di oggi.
Invece, ci fu un silenzio pilatesco.
Oggi, se ne pagano le conseguenze.
Ora, non ci sono solo il danno ambientale e quello alla salute della gente ma anche un danno economico.
Molti sono saranno senza lavoro e tante famiglie vivranno nella fame.
Questo ci dovrà servire di lezione.
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