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domenica 25 novembre 2012

Politicamente corretto? No, grazie!

Cari amici ed amiche.

Ieri sera, durante la messa, don Renato Rondini (parroco di Nosedole di Roncoferraro, che ha sostituito il nostro curato don Alberto Bertozzi) ha parlato del "politicamente corretto".
L'ha fatto, citando il caso di una scuola che ha vietato di fare realizzare il presepe.
L'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "La scuola vieta la festa di Natale: "Per rispetto delle altre religioni"" parla di un caso avvenuto in una scuola di Caorso, in Provincia di Piacenza.
In questa scuola, il preside ha lanciato un diktat con cui ha ordinato di non fare realizzare il presepe "in nome del multiculturalismo".
Io trovo che tutto ciò sia assurdo.
Quel preside non ha fatto un buon servizio all'istruzione.
Questo è il "politicamente corretto", detto anche "nicodemismo" (da Nicodemo, il fariseo che parlò con Gesù e che segretamente era con lui ma che aveva paura di esporsi, per "non offendere gli altri"), un atteggiamento sbagliato.
Questo atteggiamento si fonda sulla menzogna ed è pericoloso.
Esso, infatti, è la negazione delle proprie convinzioni.
Un uomo che nega le proprie convinzioni, per un suo guadagno, è un uomo inutile per la società.
Egli, infatti, non dialoga ma cala le brache di fronte all'altro.
Quindi, cosa potrebbe portare di buono una persona che fa una cosa simile?
Mi viene da pensare all'Inghilterra di re Enrico VIII, quando questi fece votare l'Atto di Supremazia al Parlamento (1534) e obbligò tutti a giurare nelle mani del re come capo della Chiesa anglicana.
Molti giurarono contro le loro convinzioni e solo per mantenere salva la vita.
Inoltre, io trovo che questo atteggiamento sia anche pericoloso.
Infatti, una maggioranza (che ha valori cristiani) viene zittita da una minoranza.
Questo ragionamento fa il paio con quanto scritto dall'amica Francesca Padovese, sul suo blog "Stand Up and Fight".
L'articolo è intitolato "Noi cannibali e i figli di Medea". Leggetelo.
Per "non offendere chi è minoritario", è stata messa nel silenzio una maggioranza.
Per ammazzare un popolo bisogna abolirne le tradizioni.
Mi viene in mente il Primo Ministro inglese Thomas Cromwell.
Di lui, si dice:

"Thomas Cromwell (1489–1540). Passa gran parte della prima parte della sua vita in Europa come soldato, contabile e mercante, ma ritorna in Inghilterra nel 1512 circa, dove entra nel commercio della lana e presto diventa avvocato. Nel 1520 la sua carriera fa un salto di qualità. Diventa segretario legale del Cardinale Wolsey, al servizio di Enrico VIII. Wolsey rende Cromwell responsabile della dissoluzione dei monasteri più piccoli. Quando Wolsey perde il favore del re, Cromwell è sicuro. Nel 1523 entra a far parte del Parlamento. Conquista la fiducia del re e sale velocemente di grado. Nel 1532 è capo ministro del re. I suoi doveri includono la redazione degli atti del Parlamento al tempo della Riforma. Cromwell crede fermamente nella teoria di uno stato nazionale sovrano e questo è riflesso nella sua politica. Considerato come originatore dell'idea del re come capo supremo della chiesa, nel 1534 l'assicura. Mel 1535 Cromwell viene eletto Vicario Generale e così diventa praticamente l'unico a controllare la Chiesa d'Inghilterra. Negli anni seguenti vede i suoi titoli cambiare rapidamente, fino a diventare conte dell'Essex nel 1540. La politica religiosa del Cromwell dimostra la sua simpatia per le idee luterane. Suscita sempre di più l'opposizione dei suoi avversari filo-cattolici, soprattutto per le sue simpatie protestanti. Cade, così, in disgrazia in quello stesso anno ed è fatto decapitare per tradimento ed eresia dalle accuse dei suoi avversari, che considerano i suoi contatti con i principi luterani tedeschi un attentato alla nazione inglese.".*

Cromwell puntò a distruggere le feste religiose cattoliche, come il Triduo Pasquale o i pellegrinaggi.
Nel 1540, egli fece chiudere tutti i monasteri grandi ed i santuari cattolici.
Facendo ciò, egli volle cambiare la società inglese.
Una società si basa sulla cultura.
Se se ne distruggono le usanze, questa società perde la sua identità di origine.
Questo discorso, però, non deve essere preso solo per ciò che riguarda la religione ma anche la politica.
Io lo so per esperienza diretta.
Ad esempio, io sono di destra, cattolico e per Israele.
Io non mi voglio nascondere e, per esempio, parlerò sempre in favore di Israele.
Molte persone vicino a me mi rimbrottano, dicendomi che farei meglio a tenere certe convinzioni per me, anche per il fatto che io non lavori e che se mi facessi una cattiva reputazione, io resterei disoccupato.
Io rispondo dicendo che rispetto tutti ma se non condivido una cosa, devo essere sincero con me stesso e con gli altri.
Altrimenti, dovrei fare come l'arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer (1489-1556), un personaggio di cui non condivido le idee religiose (essendo io cattolico praticante) ma che, studiandolo, ho avuto modo di apprezzare.
Quando fu condannato al rogo, Cranmer stese la mano destra destra sulle fiamme e disse: "Giacché la mia mano ha recato danno, scrivendo il contrario di quello che sentiva il mio cuore, sarà la prima ad essere punita".
Infatti, prima di essere stato condannato, Cranmer aveva firmato sei abiure, con cui aveva tentato di salvare la pelle.
Ho più rispetto per questo vescovo protestante del XVI secolo (anche se le sue idee non sono da me condivise) che non per tanti miei correligionari cattolici di questo tempo che hanno paura di esporre le proprie idee.
Io non scriverò mai nulla contro ciò in cui credo.
Per esempio, non scriverò nulla contro la Chiesa cattolica.
Non  scriverò mai nulla contro Israele.
Proprio su Israele, voglio dire una cosa.
Contro questo Paese è in azione una vera e propria "macchina del fango".
Questa "macchina del fango" non agisce solo contro Israele ma anche contro gli ebrei.
Ci sono stati casi di antisemitismo, dal raid di Roma contro i tifosi del Tottenham, alle scritte antisemita sulla sinagoga di Parma, fino ad arrivare ad un caso analogo alla sinagoga di Genova.
Sull'Europa soffia il vento dell'antisemitismo.
Io vengo attaccato.
Vengo accusato di essere un "sionista", di essere "pagato dal Mossad" e quant'altro.
Mi sono anche beccato un malware nel mio profilo su Facebook.
A me non importa.
Io andrò avanti lo stesso.
Io che so qualcosa e che ho qualche mezzo (come questo blog) ho il dovere di dire le cose per come stanno e di esprimere le mie idee.
Io sto con Israele ed odio l'antisemitismo.
Certo, per le mie idee ho perso delle amicizie.
Io, però, vado avanti lo stesso.
Preferisco perdere qualche amico ma avere la coscienza a posto.
Cordiali saluti.

*Dal sito "Riforma.net".







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