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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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domenica 18 novembre 2012

San Tommaso Moro e Beppe Grillo, la virtù ed il vizio!

Cari amici ed amiche.

Voglio fare un confronto avventuroso tra due personaggi della politica di due epoche diverse.

Uno è un uomo vissuto nel XVI secolo. Egli fu un grande avvocato, umanista e politico inglese che venne fatto decapitare dal suo re per avere difeso la sua fede. Egli fu esempio di virtù, tanto che la Chiesa lo elevò agli onori degli altari.
L'altro è genovese ed è un comico (se così si può chiamare, visto che in realtà non fa ridere nessuno) che vive nel nostro secolo e che manda a quel Paese i politici e predica odio.
Sto parlando di San Tommaso Moro e Beppe Grillo.
Thomas More (in italiano Tommaso Moro, 7 febbraio 1478-6 luglio 1535) fu un esempio di correttezza istituzionale, anche nel dissenso.
Vedendo che il suo re Enrico VIII stava prendendo la strada per il divorzio, contro il volere della Chiesa cattolica, e per lo Scisma anglicano, egli si dimise dalla carica di Primo Ministro (1532) ma lo fece in modo silenzioso e senza polemica e rancore verso un re che considerava suo amico.
Il re, però, lo fece incarcerare nella Torre di Londra.
Però, Tommaso non disse nulla contro il re.
Anzi, egli pregava per lui, perché si ravvedesse.
Purtroppo, il re non si ravvide.
Anzi, si fece istigare dal ministro Thomas Cromwell che fece condannare Tommaso alla pena capitale.
Arrivato al patibolo (6 luglio 1535) egli diede al boia una moneta d'oro e gli disse:

Amico io sono pronto e tu fatti coraggio... Ti avverto che ho il collo corto e perciò state attento a colpire giusto per non macchiare la tua buona fama”.

Poi, disse anche:

"Muoio fedele a Dio e al re ma prima di tutto a Dio".

Questa persona ebbe una dignità che pochi del suo tempo ebbero.
Egli fu dissenziente rispetto alla linea del re Enrico VIII ma non lo contestò né predicò l'odio contro l'autorità.
Diversamente, sta facendo Beppe Grillo (Genova 21 luglio 1948) con i suoi deliri.
Grillo predica l'odio contro l'autorità, con i suoi volgari spettacoli.
Egli attacca ogni autorità, dal Presidente della Repubblica al Papa.
Ora, si può contestare la linea di un governo, come quella di un Presidente della Repubblica, ma non si deve attaccare l'istituzione in quanto tale.
Grillo, invece, predica l'odio contro l'istituzione e specula sulle paure dei cittadini, per non fare realizzare delle opere.
Il caso della TAV Lione-Torino è un esempio.
Inoltre, egli delira per ciò che riguarda la politica estera,
Basti pensare alle sue posizioni deliranti e vergognose contro Israele
Egli ha più volte inneggiato all'Iran, ritenendolo un modello.
Se fosse vissuto nell'Inghilterra di re Enrico VIII e se si fosse messo a fare i "V Day" contro quest'ultimo, Grillo avrebbe rischiato di trovarsi con la testa staccata dal collo.
La storia avrebbe ricordato re Enrico VIII per questo.
Chi è capace di intendere...intenda!
Cordiali saluti. 




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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".