Il presidente argentino Mauricio Macrì è stato sconfitto alle primarie dallo sfidante peronista Alberto Fernandez.
La notizia ha fatto affondare la borsa argentina.
Alle ore 18.00 del nostro Paese, l'indice Merval cede il 30% a 30.640, 72 punti.
La speranza è che ad ottobre il risultato possa essere rovesciato e che Macrì possa restare nella "Casa Rosada".
Evidentemente, la speculazione mediatica sul caso "Panama Papers" ha dato il primo colpo e la crisi che ha investito l'Argentina ha fatto il resto.
Ora, c'è il rischio che il peronista (di sinistra) vinca le elezioni di ottobre.
Gli Argentini farebbero bene a riflettere, prima di votare.
Una vittoria della sinistra porterebbe altra povertà.
Ricordo che quando governava Christina Fernandez de Kirchner (che si è candidata alla vice-presidenza, con Fernandez) ci furono nazionalizzazioni ed aumenti di tasse, i quali generarono povertà.
Il debito pubblico crebbe. Esso salì dal 45,3% del PIL del 2014 al 52,1% del 2015.
Dunque, se vincesse Fernandez, l'Argentina potrebbe finire dalla padella alla brace e potrebbe tirare a fondo con sé anche Paesi come l'Uruguay.
Macrì non molli!
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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