La stessa Corte di Cassazione ha detto di avere fatto un parziale dietrofront e che "non può esserci una confisca immediata".
Ora, a me sembra che questa vicenda puzzi un poco di "fumus persecutionis".
I fatti contestati dalla magistratura risalirebbero a prima dell'avvento di Salvini, a quando si parlava della Lega Nord di Umberto Bossi.
La Lega di Matteo Salvini è una cosa un po' diversa.
In secondo luogo, in questi processo vi è un aspetto molto strano, che è ben spiegato da "Il Giornale":
"Il processo approda a Genova, e qui la Procura ribalta l'impostazione, e punta alla cassaforte della Lega, chiedendo il sequestro (oltre che degli stipendi e dei vitalizi di Umberto Bossi) anche dei fondi del partito. E qui arriva la seconda stranezza. Nel processo non si afferma (neanche nei teoremi d'accusa) che la Lega avrebbe fatto sparire 49 milioni di fondi pubblici. Il capo di imputazione dice che Belsito falsificò i bilanci del partito, occultando le sue operazioni finanziarie. A quanto ammontasse il falso non si sa. Ma la Procura ne deduce che l'intero ammontare dei contributi pubblici arrivati alla Lega in quegli anni fosse stato percepito indebitamente, essendo stato ottenuto grazie a bilanci falsi. Sono questi i 49 milioni di cui la sentenza che condanna Bossi e Belsito confisca. Di fatto, sui conti della Lega ne sono stati trovati poco meno di due milioni.".
Insomma, in questa vicenda qualcosa non torna.
In primo luogo, il reale ammontare del presunto falso in bilancio della Lega non si sa.
La cifra di 49 milioni di Euro nasce solo da una deduzione della Procura di Genova.
La Lega si è costituita parte civile ma per qualcuno essa sarebbe l'imputata.
Mi sembra di vedere lo stesso trattamento che è stato riservato al presidente Berlusconi.
Mi sembra che vogliano fare sì che Salvini faccia la stessa fine del presidente Berlusconi.
Guarda caso, certe situazioni avvengono ora che la Lega è all'apogeo.
Allora, penso che porsi qualche domanda sia lecito.
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