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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 28 luglio 2018

Chi non accetta la libertà religiosa è già tra noi!

Ringrazio l'amico e collaboratore Angelo Fazio che mi ha portato all'attenzione questo spunto preso da "Il Giornale":
"Gli studiosi li chiamano i “testimoni di Geova dell’islam”. E forse i Tabligh Eddawa lo sono. O se volete sono i “frati di Maometto” che islamizzano l’Italia.Missionari. Itineranti. Radicali. Predicano il vero islam, vivono imitando lo stile di vita del Profeta e su questa strada cercano di riportare tutti i musulmani dalla fede affievolita.

I Tabligh Eddawa: significato e principi
I Tabligh Eddawa sono un movimento di islamici “itineranti”. Nascono negli anni ’20 in Pakistan dall’idea di Muhammad Ilyas Kandhalawi. Da allora si sono diffusi in tutto il mondo, Italia compresa. Ogni membro deve seguire sei principi fondamentali: la preghiera, il ricordo continuo di Dio, lo studio, la generosità, la predicazione e la missione. Ognuno deve sforzarsi in un percorso di auto-riforma verso il "vero", unico islam. "Eddawa" significa "parlare di Dio", "Tabligh" invece "andare a portare il messaggio": per questo, il loro obiettivo ultimo è la predicazione.

Le missioni itineranti
A differenza di altri movimenti islamici, nei Tabligh non è necessario essere dei sapienti per poter avvicinare altri fedeli e invitarli alla preghiera. Ogni membro è chiamato a realizzare missioni itineranti di 3 giorni, 40 giorni o 4 mesi (in base alla distanza del luogo prescelto) per annunciare il messaggio di Allah. A completamento del percorso formativo vengono inviati nelle scuole Tabligh più antiche in India, Pakistan o Bangladesh. Nei loro viaggi vengono ospitati dalle comunità locali e passano la giornata a pregare. Nel pomeriggio, a gruppi di 10 persone e con l'aiuto di una guida del posto, fanno visita ai musulmani dei quartieri limitrofi e li invitano ad andare alla preghiera serale in moschea
".

Il problema c'è ed è serio.
Qui c'è un pericolo di radicalizzazione dell'Islam e la colpa di ciò è anche di noi Europei, che ci diciamo cristiani.
Per fare "accoglienza", noi abbiamo rinnegato i nostri simboli e la nostra storia.
Buttiamo giù le chiese, per fare posto a supermercati e parcheggi.
Non mettiamo il Crocifisso nei luoghi pubblici per "non turbare chi non è cristiano"
Raccontiamo la nostra storia in modo "amabile" agli occhi di tutti, per esempio dicendo che le Crociate furono un errore.
A fronte di ciò, gli islamici (che tengono alla loro religione più di quanto noi teniamo alla nostra) si radicalizzano e ci creano problemi.
Ora, questi Tabligh Eddawa sono dei musulmani fondamentalisti che non accettano i nostri usi, i nostri costumi e la nostra cultura.
Essi non accettano neppure la nostra libertà.
Essi sono favorevoli al fatto che l'uomo possa picchiare la donna.
Riguardo a ciò, mi sorprende che le femministe progressiste (che hanno sempre lanciato strali di ogni tipo contro la Chiesa) non dicano nulla di questi personaggi.
Chi non accetta la libertà religiosa è già tra noi.
Questo è un dato di fatto.

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