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mercoledì 25 luglio 2018

Fuga Sancti Jacobi/ Fuga di San Giacomo

Cà prima iddu vosinu...
pì protectio li Jalatisi...
Jacobus...Apostulu Maggiuri...
devotio 'ntô lu paisi...
poscia cchiù nun attruvau...
et abbiliatu fujiu...
ma pì dû sazerdoti gridu...
certu 'n Nomu di Diu...turnau.

Italiano:

Che prima egli vollero...
per protezione i Galatesi...
Giacomo...Apostolo Maggiore...
devozione nel paese...
dopo più non trovò...
ed arrabbiato fuggì...
ma per del sacerdote grido tornò...
certo in Nome di Dio...tornò.

Oggi, a Galati Mamertino (il paese di mia madre, in Provincia di Messina) si festeggia San Giacomo Maggiore Apostolo, il santo patrono locale.
La statua che lo raffigura (che è del XVI secolo) viene portata in processione solenne.
Intorno a questa statua vi è una leggenda secondo cui essa avrebbe preso vita per fuggire.
La leggenda dice che, dopo l'iniziale devozione, il popolo si sarebbe stancato di continuare a portare in processione il simulacro, tirando fuori la scusa del suo peso.
Così, la statua avrebbe preso vita per andarsene ed il popolo di Galati Mamertino la avrebbe seguita per cercare di riportarla a casa.
Solo il grido dell'arciprete, che avrebbe ordinato a San Giacomo di tornare in nome di Gesù Cristo, riuscì a fare fermare la statua.
La statua in questione, come la chiesa in cui si trova, che è dedicata a Santa Maria Assunta, risale al periodo della dominazione spagnola (precisamente al 1575) e ha tracce dei gesuiti.



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