Il quotidiano "Il Giornale" ha un articolo di Sergio Rame che è intitolato "I dubbi della Cei su Marchionne: "Si valutino i sacrifici degli operai"".
L'articolo riporta queste parole di monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e responsabile della Conferenza Episcopale Italiana sui temi del Lavoro, per il quale quella di Sergio Marchionne è stata "una figura che ha caratterizzato fortemente la politica industriale italiana, in particolar modo dell'ultimo decennio, dimostrando grandi capacità imprenditoriali e dinamismo nelle sue scelte spesso innovative e intelligenti". Tuttavia, sempre per l'arcivescovo di Taranto, il quale è spesso in prima fila sulla questione legata all'Ilva, "andrebbe semmai approfondito il tema della ricaduta sociale dei suoi interventi".
Con tutto il rispetto, questa affermazione mi pare una "sbandata a sinistra".
Il problema dei sindacati c'è.
Noi non abbiamo dei sindacati che si muovo per risolvere veramente i problemi degli operai ma abbiamo dei sindacati che (spesso e volentieri) si muovono contro l'impresa.
Winston Churchill disse: "L'impresa privata non è una tigre feroce da uccidere né una vacca da mungere ma è un robusto cavallo che tira un carro molto pesante".
Per i sindacati italiani (o almeno per una larga fetta di essi) questo principio è da ignorare.
Essi, infatti, vedono nell'impresa solo il mezzo con cui i "padroni soggiogano i poveri".
La storia dà torto a loro.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
Credimi, sono disgustata: mai come in questa occasione, salvo per Berlusconi, ho visto tanto odio
RispondiEliminaSe avessi 20 anni me ne andrei da questo Paese ormai finito!